Attualmente sembra non esistano metodi standardizzati per la valutazione e il trattamento precoci dei pazienti con lesioni da pressione al tallone. Adessoo, un documento è stato appena pubblicato dal sito SNLG dell’Istituto Superiore di Sanità e realizzato dall’ AISLeC, l’Associazione infermieristica per lo studio delle lesioni cutanee per trattare l’argomento.
Si tratta delle “Raccomandazioni per la valutazione e gestione del paziente affetto da lesioni da pressione del tallone”.
L’AISLeC, fa sapere la Fnopi sul proprio portale web, ha intrapreso un progetto per integrare con metodo sistematico le evidenze disponibili con le opinioni degli esperti e degli stakeholders, allo scopo di raggiungere un adeguato grado di consenso sulle raccomandazioni per la pratica clinica.
“Per raggiungere l’obiettivo, è stata condotta una revisione sistematica della letteratura seguita dalla formulazione e discussione strutturata di specifiche raccomandazioni per la pratica clinica che poi sono state sottoposte a formale votazione da parte di una giuria internazionale esterna, composta da esperti di riconosciuta autorevolezza” si legge sul sito.
“Tutte le fasi dello sviluppo del progetto sono state condotte in accordo con la metodologia proposta dal Grade Working Group. Il nostro lavoro ha portato allo sviluppo di raccomandazioni/statement raggruppabili in sei specifiche aree: Assessment Vascolare, gestione delle Lesioni da Pressione del Tallone stadio I e II (LPT I e II), gestione delle Lesioni stadio III e IV (LPT III e IV) Sospetto Danno Tissutale Profondo (Suspected Deep Tissue Injuries – STDI) o di profondità sconosciuta (unknown depth – DU), Criteri per l’invio allo specialista, Dispositivi di scarico e Agenti biofisici”.
“Complessivamente solo 1 raccomandazione su 35, riguardo l’applicabilità dell’ABPI (Ankle Brachial Pressure Index) in pazienti diabetici, è stata rigettata dal pannello, mentre non è stato raggiunto un sufficiente accordo per raccomandare a favore o contro l’utilizzo del test TBI (Toe Brachial Index) per escludere la sindrome del tallone orfano; la rimozione dell’escara secca in pazienti adulti senza difetti vascolari e l’utilizzo di una medicazione antimicrobica in pazienti neonati e pediatrici con lesioni da pressione del tallone infette.
“Undici raccomandazioni sono state approvate con un grado di forza debole, principalmente nelle aree ‘Lesioni da Pressione del Tallone (LPT) stadio III e IV, SDTI (Suspected Deep Tissue Injury) e DU (Depth Unknown)’ ed ‘Agenti biofisici’. Gli esperti hanno assegnato a 20 raccomandazioni il grado ‘STRONG’. ‘Scarico’, ‘LPT stadio I e II’ and ‘Criteri di riferimento’ sono state le aree caratterizzate da un più elevato livello di accordo”.
Segue il documento.
Lascia un commento