“L’audizione di ieri in Commissione d’inchiesta sul Covid prevedeva la testimonianza della dottoressa Gabriella Forte, ex dirigente di Invitalia e componente della struttura commissariale per la gestione della pandemia, e ha rappresentato la pietra tombale sulle teorie del complotto tanto care a Fratelli d’Italia”. Inizia così una nota di Alfonso Colucci, deputato del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione d’inchiesta sul Covid.
“Contrapponendo fatti e dati alle false accuse rivolte negli ultimi anni alla struttura, la dottoressa Forte ha chiarito ogni aspetto riguardante il cosiddetto ‘filone degli acquisti’ dell’inchiesta. Ha chiarito che non è vero che sono stati pagati prezzi tre, quattro o addirittura dieci volte superiori al prezzo di mercato per le mascherine, ma che, al contrario, come certificato da Eurostat, l’Italia ha pagato meno degli altri grandi Paesi europei: addirittura meno della metà rispetto alla Germania e un terzo in meno rispetto alla Francia. Ha chiarito che non è esistito nessun ‘monopolio cinese’, visto che il volume degli acquisti di mascherine provenienti dalla Cina equivale al 7,6% del totale e sono stati coinvolti appena sei fornitori cinesi su un totale di 43 soggetti”.
Sempre Colucci: “Ha chiarito, infine, che non sono state acquistate mascherine ‘farlocche’ o pericolose per la salute, perché le perizie che ne hanno giudicate alcune partite non conformi sono arrivate da aziende non accreditate per farlo e che hanno talvolta confuso il tipo di mascherine, mentre il CTS ha sempre certificato la validità dei prodotti acquistati e distribuiti in Italia. Insomma, le mascherine sono state comprate a prezzi inferiori ad altri Paesi – peraltro in una situazione di mercato semplicemente spaventosa, di autentica guerra commerciale –, non c’era nessun monopolio cinese e le mascherine erano perfettamente conformi all’obiettivo di tutelare personale sanitario e cittadini”.
E ancora: “Comprendo che i colleghi di Fratelli d’Italia oggi siano andati in enorme difficoltà nel vedere le loro teorie smontate pezzo per pezzo, ma è vergognoso il modo in cui sono scagliati contro la teste, attaccandola, provando a intimidirla e tentando inutilmente di screditarla. Dovrebbero piuttosto avere un sussulto di dignità e chiedere scusa per aver costantemente riportato false accuse, non confermate e non sostenute da documenti, che oggi sono state pesantemente smentite. Le persone che hanno lavorato per noi affrontando il Covid in quei drammatici mesi, operando giorno e notte nell’occhio del ciclone, dovrebbero essere ringraziate, non sottoposte a processi mediatici con il solo obiettivo politico di colpire il Governo che ha gestito la pandemia”.
Redazione Nurse Times
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