Lettera aperta di un infermiere alla FNOPI e ai sindacati: riscatto della laurea e contributi per il tirocinio obbligatorio, una battaglia di giustizia per 800.000 operatori sanitari.
Un appello per la dignità professionale e previdenziale
In Italia, oltre 800.000 studenti e operatori delle 22 professioni sanitarie riconosciute dalla Legge 251/2000 svolgono ogni anno tirocini clinici obbligatori senza copertura contributiva né retribuzione. È questo il fulcro della lettera aperta che l’infermiere Alfio Stiro ha inviato alla FNOPI e alle segreterie nazionali di CGIL FP, CISL FP, UIL FPL, NURSIND, Nursing Up, FIALS, USB, esortandole a prendere finalmente una posizione chiara e concreta.
Disparità di trattamento: medici sì, infermieri no
Con il DL 76/2020 (art. 20, comma 1-bis), lo Stato ha permesso ai medici specializzandi privi di borsa di studio di riscattare gratuitamente gli anni di specializzazione. Quel provvedimento, giusto per i medici, è però rimasto esclusivo: tutte le altre lauree sanitarie non godono di analoghi benefici.
“Se il tirocinio dei medici è riconosciuto, perché il nostro no?”, scrive Alfio Stiro.
Il tirocinio clinico: lavoro invisibile
- Ore in corsia: studenti infermieri e professioni sanitarie supportano i reparti, spesso colmando carenze di personale.
- Nessuna tutela: manca la copertura previdenziale e il riconoscimento dei contributi.
- Direttive UE ignorate: la Corte di Giustizia Europea auspica equità per i tirocinanti; l’Italia non le recepisce.
Le quattro proposte di riforma
- Estensione del riscatto gratuito o agevolato della laurea a tutte le professioni sanitarie universitarie.
- Riconoscimento figurativo degli anni di tirocinio obbligatorio ai fini pensionistici.
- Istituzione di un tavolo tecnico interprofessionale presso il Ministero del Lavoro e della Salute, con ordini e sindacati.
- Presa di posizione ufficiale e impegnativa di FNOPI e delle organizzazioni sindacali sul tema.
Verso una mobilitazione unitaria
Stiro invita gli studenti e professionisti sanitari a diffondere, firmare o adattare la lettera per dare forza a una mobilitazione nazionale. Secondo l’autore, il silenzio di FNOPI e sindacati è ormai inaccettabile: serve un fronte unito per ottenere pari diritti previdenziali.
La lettera di Alfio Stiro
Alla cortese attenzione di
Dott.ssa Barbara Mangiacavalli
Presidente FNOPI
e, p.c.
Segreterie nazionali di:
CGIL FP
CISL FP
UIL FPL
NURSIND
Nursing Up
FIALS
USB
Oggetto: Riscatto della laurea e riconoscimento del tirocinio obbligatorio per le professioni sanitarie
Egregia Dott.ssa Mangiacavalli,
Egregi Segretari,
mi rivolgo a voi nella duplice veste di infermiere iscritto all’albo e di portavoce di centinaia di migliaia di studenti e professionisti delle 22 professioni sanitarie riconosciute dalla Legge 251/2000. Con la presente, desidero sollecitare un’immediata e concreta presa di posizione da parte di FNOPI e delle principali organizzazioni sindacali del comparto sanità — CGIL FP, CISL FP, UIL FPL, NURSIND, Nursing Up, FIALS, USB — sul tema del riscatto della laurea universitaria e del riconoscimento come periodi contributivi del tirocinio clinico obbligatorio.
Premessa
Con l’art. 20, comma 1-bis del Decreto-Legge n. 76/2020, è stato riconosciuto ai medici specializzandi privi di borsa di studio il diritto al riscatto gratuito degli anni di specializzazione. Tale provvedimento, seppur giusto, ha creato una discriminazione nei confronti di tutte le altre professioni sanitarie universitarie, le quali — nonostante svolgano tirocini clinici di pari valore formativo e sociale — restano escluse da qualsiasi beneficio analogo.
Situazione attuale
1. Tirocini non retribuiti né coperti: gli studenti infermieri e delle altre professioni sanitarie operano quotidianamente nei reparti, contribuendo in molti casi a colmare gravi carenze di personale, senza alcuna tutela previdenziale.
2. Disparità di trattamento: mentre ai medici è concesso un riscatto gratuito o agevolato, agli studenti di tutte le altre lauree sanitarie non è garantita alcuna possibilità di coprire, se non a costi interamente a loro carico, gli anni di tirocinio svolti.
3. Normativa europea inapplicata: la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha ribadito l’obbligo di riconoscere equità e tutela ai tirocinanti; l’Italia non ha ancora recepito tali indicazioni per le professioni sanitarie.
Richieste
Alla luce di quanto sopra, chiedo ufficialmente che FNOPI e le Organizzazioni Sindacali:
1. Estendano il riscatto gratuito o agevolato della laurea a tutte le professioni sanitarie universitarie, in analogia con quanto previsto per i medici specializzandi.
2. Riconoscano automaticamente gli anni di tirocinio obbligatorio come periodi contributivi figurativi, validi ai fini pensionistici.
3. Promuovano l’istituzione di un tavolo tecnico interprofessionale presso il Ministero del Lavoro e della Salute, con la partecipazione attiva degli ordini professionali e delle OO.SS., per definire tempi e modalità di attuazione delle riforme richieste.
4. Assumano una posizione pubblica e condivisa, attraverso comunicati ufficiali e iniziative di sensibilizzazione, affinché il tema del riscatto laurea e del riconoscimento del tirocinio diventi prioritario nell’agenda politica e nella contrattazione nazionale.
Il silenzio e l’immobilismo istituzionale non sono più accettabili. Gli oltre 800.000 operatori sanitari in formazione o neo-laureati che rappresento chiedono di essere finalmente riconosciuti alla stregua dei professionisti con i quali condividono impegno, responsabilità e funzioni. Confido nel vostro impegno concreto e resta intatta la mia disponibilità a qualsiasi confronto o iniziativa comune.
In attesa di un vostro cortese riscontro, porgo cordiali saluti.
Alfio Stiro, Infermiere, iscritto all’Opi di Catania
Redazione NurseTimes
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