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Pancreatite acuta: nutrizione enterale diretta per una ripresa più rapida

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Pancreatite acuta: l'alimentazione corretta
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La pancreatite acuta è un’infiammazione improvvisa del pancreas che può causare dolore addominale intenso, nausea, vomito e, nei casi più gravi, complicanze sistemiche potenzialmente letali. Tradizionalmente il trattamento si basa sul digiuno e sulla nutrizione parenterale, ma studi recenti dimostrano che la nutrizione enterale precoce, in particolare la somministrazione diretta nell’intestino tenue, può migliorare gli esiti clinici.

Perché la nutrizione enterale diretta è una svolta nella gestione della pancreatite acuta?

Negli ultimi anni la comunità scientifica ha ribaltato il vecchio approccio secondo cui i pazienti con pancreatite acuta dovrebbero rimanere a digiuno per ridurre lo stress sul pancreas.

Oggi numerosi studi dimostrano che iniziare precocemente la nutrizione enterale, preferibilmente tramite un sondino naso-digiunale, può:

  • ridurre il rischio di infezioni grazie al mantenimento dell’integrità della barriera intestinale;
  • diminuire la risposta infiammatoria sistemica, limitando la progressione verso forme severe di pancreatite;
  • migliorare il recupero e ridurre la degenza ospedaliera, favorendo una più rapida stabilizzazione clinica;
  • abbassare i costi ospedalieririspetto alla nutrizione parenterale, che comporta un rischio maggiore di complicanze.

Nutrizione enterale vs nutrizione parenterale: cosa dicono gli studi?

Secondo le linee guida ESPEN (European Society for Clinical Nutrition and Metabolism), la nutrizione enterale dovrebbe essere considerata il gold standard per la gestione della pancreatite acuta, salvo controindicazioni specifiche.

Studi clinici hanno dimostrato che i pazienti nutriti enteralmente presentano:

  • meno complicanze infettive rispetto a chi riceve nutrizione parenterale;
  • migliore tolleranza metabolica, con un minor impatto sulla glicemia;
  • riduzione della mortalità nei casi più gravi.

Un’importante meta-analisi pubblicata su The Lancet ha confermato che la nutrizione enterale precoce riduce il rischio di infezioni del 60% e la mortalità del 20% nei pazienti con pancreatite severa.

Quando iniziare la nutrizione enterale nei pazienti con pancreatite acuta?

Secondo le evidenze più recenti, è consigliabile iniziare l’alimentazione enterale entro 24-48 ore dall’esordio dei sintomi, utilizzando preferibilmente:

  • sondino naso-digiunale, per bypassare il pancreas e ridurre il rischio di stimolazione enzimatica;
  • formule ipocaloriche e semi-elementari, per migliorare la tolleranza intestinale;
  • monitoraggio continuo, per adattare il regime nutrizionale in base alla risposta del paziente.

Conclusioni

L’approccio alla pancreatite acuta è cambiato radicalmente negli ultimi anni. La nutrizione enterale diretta nell’intestino tenue si è rivelata una strategia vincente, migliorando la prognosi e riducendo le complicanze. Con il supporto delle linee guida internazionali e delle ultime evidenze scientifiche, gli operatori sanitari possono oggi offrire ai pazienti un trattamento più efficace e sicuro, rivoluzionando la gestione di questa patologia.

Redazione Nurse Times

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