Ottima risposta della Presidente nazionale IPASVI rispetto all’emendamento inserito nel disegno di Legge concorrenza, poi ritirato.
La Dr.ssa Mangiacavalli, in un intervista al giornale on-line “quellichelafarmacia magazine“, ha evidenziato le contraddizioni della proposta di Legge, ma principalmente ha tenuto a ribadire che la nostra professione non ha bisogno di piangersi addosso e ne di difese da barricate, ma in realtà, ha bisogno del giusto riconoscimento dell’identità professionale da parte delle altre figure professionali operanti nel nostro sistema sanitario, il riconoscimento delle competenze acquisite “…perché non è certo l’intramuscolo o la piccola medicazione il segno distintivo dell’infermiere, così come, ovviamente non lo e non lo sarebbe stato per il farmacista. L’elemento caratterizzante la professione infermieristica è il processo di presa in carico assistenziale: questo distingue e caratterizza l’infermiere di fronte ai cittadini. Nella sostanza invece sorge il dubbio che alcuni non si siano mossi per diversificare e ampliare la risposta ad alcune necessità dei cittadini, ma per ben altri e meno nobili scopi: agire su una professione intellettuale senza curarsi minimamente dei suoi ambiti, delle sue competenze e perfino delle regole dettate dalle leggi per distinguerla da altre lascia seriamente da pensare, e non solo agli infermieri”.
La presidente dott.ssa Mangiacavalli ha ribadito, tra l’altro, come l’articolo 102 del testo unico delle leggi sanitarie vieta espressamente al farmacista atti che siano di altre professioni sanitarie, concetto ripreso proprio di recente anche il Tar Umbria, in una sua sentenza di luglio 2014.
La Presidente, ha inoltre confermato che gli infermieri non sono in concorrenza con le altre professioni, ma per raggiungere un livello ottimale di assistenza bisogna guardare alle sinergie ed alle collaborazioni ottimali con gli altri professionisti (Medici, Farmacisti, e altre professioni sanitarie).
Vincenzo Ricchiuti
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