Benchmark positivo per la Sanità pugliese!
La Puglia, a seguito dei piani di rientro e delle politiche di razionalizzazione della spesa sanitaria, persevera un percorso di riqualificazione nosocomiale e serrata di diversi Presidi Ospedalieri, caratterizzati da criteri che ne candidano una sussistenza impossibile.
Gli sforzi per frenare la discesa del SSR in rosso sono notevoli e spaziano dalle diverse forme di reperimento di moneta (per esempio pagamento ticket, o addizionale IRPEF…) a strategie di erogazione assistenziale adeguati e conformi agli standard nazionali. La regione punta ad una competitività affinché si soddisfi l’equazione secondo la quale al presunto taglio di servizi ospedalieri (Accorpamento UU.OO., dislocamento specialità in altri territori e potenziamento di quelle pre-esitenti in regime domiciliare e/o territoriale) non corrispondano arretramenti dei servizi.
I dati della Scuola Superiore S. Anna di Pisa presentano uno studio da cui si evince per la prima volta che la Regione Puglia realizza un monitoraggio per misurare le performance dei nostri ospedali. Si tratta di uno strumento fondamentale che permetterà il miglioramento della qualità del servizio, grazie al quale sarà possibile modellare il piano di riordino ospedaliero con maggiore precisione.
L’implementazione del sistema di valutazione, avviene attraverso l’utilizzo, da parte di ciascuna delle regioni del network, di un portale web del Laboratorio, per la gestione, condivisione e visualizzazione dei dati. Il confronto può avvenire sia in un’ottica inter-regionale, che intra-regionale, focalizzato sul confronto tra le aziende sanitarie della medesima Regione.
Tra i criteri per la valutazione della qualità del sistema sanitario offerto, c’é in primis lo stato di salute della popolazione, individuando 4 indicatori di mortalità: infantile, mortalità per tumori, mortalità per malattie circolatorie e per suicidi, oltre ad esaminare anche la speranza di vita e gli stili di vita dei cittadini
La garanzia per il cittadino afferente alle cure si caratterizzerà da sicurezza clinica e da un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale incentrato su setting appropriati.
Le dimensioni del sistema di valutazione del network delle regioni sono sei: capacità di perseguimento orientamenti regionali, livello di salute della popolazione, valutazione socio-sanitaria, valutazione di efficienza operativa e dinamica economico-finanziaria, valutazione esterna, valutazione interna.
Tra i migliori risultati raggiunti, secondo i dati del Sant’Anna per la regione Puglia, ci sono la performance sulla degenza ospedaliera medica, il consumo dei farmaci oppiacei, la variabilità chirurgica, il percorso emergenza-urgenza, l’appropriatezza prescrittiva diagnostica e il percorso oncologico.
Tra i risultati negativi invece si registrano l’efficienza prescrittiva farmaceutica, l’appropriatezza medica, l’appropriatezza chirurgica, il governo della domanda e le cure domiciliari. Un altro dato significativo riguarda il tasso di ospedalizzazione. Il dato complessivo della Puglia dal 2013 al 2014 registra una significativa riduzione, ma bisogna ancora abbassarlo per raggiungere standard adeguati.
Da una analisi più nel dettaglio delle differenti realtà Sanitarie è emerso che purtroppo c’è una dicotomia tra territori nel raggio di qualche decina di kilometro! Mentre per la ASL Bari e la ASL Bat si registrano il maggior numero di obiettivi centrati, nelle ASL Lecce e ASL Brindisi il minore.
È chiaro che poter misurare l’efficienza delle cure, reparto per reparto, aiuterà non poco la Regione nella definizione del piano di riordino che – entro fine l’anno – dovrà procedere al riequilibrio sostanziale dell’offerta sanitaria, riducendo i posti letto per acuti e sviluppando l’assistenza per i cronici.
Le «bocciature» su dimissioni volontarie e abbandoni di pronto soccorso significano che la gente non si fida delle cure che riceve e che spesso i tempi di attesa sono disumani. Mentre continua il trend positivo (discendente) del tasso di ospedalizzazione), a conferma della necessità di rivedere la distribuzione dei posti letto. Il nuovo piano, come ormai noto, sarà approvato entro fine anno e punterà su accorpamento e redistribuzione di reparti.
Tali dati basati su ricerche autorevoli e senza dubbio attendibili, suggeriscono la possibilità che nei prossimi mesi si arrestino i così detti eventi migratori mediati dai cittadini, che cercano in altre regioni eccellenza sanitaria ed assistenza adeguata alla loro condizione bio-socio-economica. La migrazione sanitaria verso le regioni del nord Italia è un fenomeno conclamato che vede in suo picco nelle condizioni di morbosità oncologica: Il nord Italia assorbe circa il 55,1% della mobilità attiva!
Un augurio di buon Natale e Felice 2016 alla nuova èquipe Sanitaria Regionale con l’auspicio che l’anno a venire sia un punto di partenza per il conseguimento di ulteriori obiettivi virtuosi e che ci investano di orgoglio.
Michele CALABRESE
Sitografia e bibliografia:
- https://www.regioni.it/newsletter
- https://www.rgs.mef.gov.it
- https://www.sanitasalento.net
- https://www.sudnews.it
- https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it
- https://www.ilsole24ore.com
- https://la.repubblica.it/saluteseno/news
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