Genova – A partire dal mese di Febbraio 2016 sarà presente una nuova figura in uno dei principali ospedali genovesi. Al Villa Scassi debutterà dal prossimo mese la figura dell’hostess. Saranno riconoscibili grazie ad una divisa color blu elettrico e forniranno assistenza generica a tutte le persone in attesa di cure. Potranno offrire aiuto organizzativo rendendosi disponibili ad effettuare telefonate a parenti o per organizzare la dimissione per i pazienti non deambulanti contattando una pubblica assistenza per avere un’ambulanza oppure prenotando un taxi.
La presenza delle hostess sarà continuativa nell’arco delle ore del giorno partendo dalle ore 7 fino alle ore 20 e saranno sempre presenti due unità nel Dipartimento di Emergenza e Accettazione.
Ancora non è chiaro quali figure siano destinate a ricoprire tale ruolo. In alcuni comunicati la direzione sanitaria ha espresso la propria soddisfazione per la realizzazione di tale progetto che renderà meno disagevole la permanenza in pronto soccorso per i malati dal prossimo mese. Il direttore sanitario Mario Fisci ha analizzato il ruolo della figura dell’hostess prospettando che tale ruolo debba essere ricoperto da un professionista sanitario non ancora precisato.
Ma siamo certi che la presenza delle hostess sia la scelta giusta? Non sarebbe più utile investire su figure professionali capaci di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini?
Questa prospettiva di fatto, aprirà nuovi orizzonti per le figure ausiliarie, che di fatto, figure sanitarie non sono, o dovremo assistere ad una nuova forma di demansionamento istituzionalizzato per la categoria professionale infermieristica?
A tal proposito vogliamo ricordare una simile scelta fatta un anno fa dai dirigenti della Basilicata per l’ospedale San Carlo di Potenza, attraverso un progetto che prevedeva l’introduzione della figura dell’assistente di sala nell’ambito del Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, mediante l’assegnazione di cinque borse di studio per i laureati in scienze infermieristiche, un provvedimento che fu osteggiato dalle OOSS (CLICCA QUI).
NurseTimes vi aggiornerà sugli sviluppi di questa scelta.
Simone Gussoni
Fonte: Il Secolo XIX
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