Un riconoscimento all’attività professionale degli infermieri arriva dalla regione Marche, che affida alla figura dell’infermiere un ruolo strategico all’interno del Patto per la salute, capace di contribuire positivamente all’attuazione delle scelte di programmazione e organizzazione previste con iniziative a sostegno della qualità, sicurezza e sostenibilità dei servizi socio-sanitari.
Principi condivisi in un protocollo d’intesa firmato questa mattina tra i vertici della regione Marche e il Coordinamento regionale dei collegi Ipasvi nella sede regionale di palazzo Raffaello, atteso da anni dalla categoria, in base al quale il Coordinamento sarà coinvolto nelle iniziative, nei gruppi di lavoro di competenza, nelle azioni di sinergia con l’Università, oltre che in un tavolo tecnico permanente al Dipartimento Salute della Regione Marche.
Il protocollo è stato firmato dal governatore Luca Ceriscioli, presente all’incontro insieme con il presidente della commissione consiliare Sanità Fabrizio Volpini e dai responsabili Ipasvi delle cinque province marchigiane.
“Una firma storica per la nostra Regione – hanno affermato i rappresentanti dei collegi degli infermieri – che giunge dopo dieci anni di attesa e finalmente sancisce il riconoscimento del ruolo dell’infermiere, non solo dal punto di vista assistenziale, ma anche gestionale e organizzativo, con una valorizzazione che diviene il cuore del cambiamento del sistema sanitario”.
“I bisogni dei cittadini – afferma il presidente Ceriscioli – si sono modificati con l’aumento dell’età media, che impone di affrontare in modo più incisivo i problemi della non autosufficienza e delle cronicità. Per questo occorre modificare il sistema, fare prossimità, andare vicino ai bisogni delle persone. In quest’ottica la Regione Marche riconosce il ruolo e le competenze avanzate degli infermieri, facendoli entrare nei tavoli decisionali strategici della sanità”.
La presenza dei nostri rappresentanti nelle commissioni di lavoro regionali rafforza certamente il peso politico degli infermieri all’interno delle istituzioni, quasi sempre dominate dalla componente medica, per cui un’iniziativa positiva che serva da monito alle altre regioni italiane affinché coinvolgano sempre più gli infermieri nel governo dei complessi sistemi sanitari.
NurseTimes augura un proficuo lavoro ai rappresentanti marchigiani.
Giuseppe Papagni
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