Fissate due date, a febbraio e marzo, per il rinnovo del consiglio e dei revisori E’ arrivato un commissario, ma il pm vuole fare luce sulla paralisi amministrativa
Con il proprio assenteismo alle riunioni del Consiglio Direttivo dell’Ente, infatti, alcuni consiglieri hanno provocato l’impossibilità dell’organo di rappresentanza professionale di attendere alle proprie funzioni.
Innanzitutto non è stato possibile procedere alle iscrizioni dei neolaureati, il che ha impedito loro di poter partecipare a concorsi o bandi per l’impiego, e poi il Collegio pescarese non è stato in grado di portare il proprio contributo al Piano Sanitario Regionale.
Il Collegio Ipasvi di Pescara è stato commissariato e nelle prossime settimane si tornerà al voto. La comunicazione della data delle elezioni viaggia in “rete”, sul sito internet del Collegio. In un «avviso a tutti gli iscritti» si spiega infatti che «il 16 dicembre è giunta da parte del ministero della Salute la notifica del decreto di scioglimento del consiglio direttivo del Collegio provinciale Ipasvi di Pescara con la contestuale nomina della commissione straordinaria alla quale competono tutte le attribuzioni del Consiglio disciolto. La commissione straordinaria», si legge sempre sul sito, «è composta da Lia Cucco, Tiziana Lombardi e Dalia Palmieri».
Due le date fissate per il voto, in prima e seconda convocazione. La prima va dal 27 al 29 febbraio e la seconda da 5 al 7 marzo prossimi. I tre commissari si stanno occupando delle «attività necessarie all’inidizione delle nuove elezioni» e confidano «nella massima partecipazione degli iscritti per l’elezione del nuovo Consiglio direttivo e del Collegio dei Revisori dei conti».
Fino all’insediamento di Cucco, Lombardi e Palmieri il Collegio è stato presieduto da Gianluca Del Poeta, eletto a novembre 2014, e nei mesi precedenti al commissariamento è stato proprio Del Poeta a far scattare un’inchiesta della Procura (pm Annarita Mantini) e a lanciare un grido di allarme sulla situazione di «paralisi amministrativa e istituzionale» in cui era finito il Collegio, causata da «alcuni consiglieri che hanno impedito il normale funzionamento dell’ente attraverso una serie di sistematiche assenze» alle riunioni. Quella situazione di stasi ha rallentato di molto l’iscrizione dei neolaureati all’albo, che viene deliberata proprio dal Collegio, e quindi anche la partecipazione a concorsi e bandi (qualcuno ha atteso perfino quattro mesi) ed è saltato il piano formativo. Non è stato possibile, poi, presentare le richieste da inserire nel Piano sanitario regionale, contrariamente alle altre province, e alcuni consigilieri hanno perfino tentato di bloccare una iniziativa benefica per il Nepal.
Nei mesi scorsi l’ex presidente Del Poeta ha spiegato tutto alla Federazione nazionale, al ministero della Salute e anche alla Procura della Repubblica di Pescara, con un esposto «articolato», come lo ha definito lui stesso, finalizzato a «verificare la legalità e la legittimità dei fatti», riferendosi al «comportamento» di chi, all’epoca, tendeva alla paralisi del Collegio, sia come organo politico che come ente di diritto pubblico non economico». Da chiarire, a seguito dell’esposto, anche una serie di questioni attinenti alla «gestione degli anni precedenti del Collegio», prima cioè che prendesse il via la gestione guidata da Del Poeta.
E il suo mandato? Denunciando il comportamento di alcuni consiglieri, tra cui quelli che sono stati eletti con lui e poi hanno cambiato casacca, Del Poeta aveva spiegato di voler solo tutelare «gli iscritti e la cittadinanza». Aveva anche sottolineato di credere nella trasparenza, al punto da chiedere a tutti gli interessati di verificare le sue accuse recandosi nella sede del Collegio per «prendere visione delle convocazioni effettuate, dei verbali, delle delibere adottate e della relazione inviata alla Federazione, nonché della situazione delle presenze e delle assenze dei consiglieri».
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