L’Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale verso quasi tutti gli antibiotici, i dati
E’ ciò che emerge dai dati presentati a Roma l’11 febbraio in un convegno patrocinato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore della Sanità per fare il punto sulla lotta ai “superbatteri”.
Sono ben 4 milioni le infezioni da antibiotico resistenza registrate ogni anno in Europa circa 37 mila i decessi stimati con un assorbimento di risorse (sanitarie e non) che ammonta a circa 1,5 miliardi di euro all’anno. In Italia le infezioni correlate all’assistenza intra-ospedaliera colpiscono ogni anno circa 284.000 pazienti (dal 7% al 10% dei pazienti ricoverati) causando circa 4.500-7.000 decessi. Le più comuni infezioni sono polmonite (24%) e infezioni del tratto urinario (21%).
Le strategie possibili sembrano essere sostanzialmente due:
- accellerare lo sviluppo di nuove molecole antibiotiche;
- utilizzo appropriato degli antibiotici stessi nelle case e negli ospedali per impedire lo sviluppo di nuove resistenze.
La problematica poi è da guardare nell’intera prospettiva europea: a preoccupare sono le resistenze del Campylobacter alla ciprofloxacina e quella delle salmonelle e dell’Escherichia Coli negli allevamenti degli stati europei, il rischio per la salute umana ed animale è chiaramente altissimo ed è una priorità dalla commissione europea in tema di sicurezza alimentare specie relativamente alla cura delle infezioni gravi da Salmonella.
“Ogni anno nell’Ue – ha sottolineato Vytenis Andriukaitis, commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare – le infezioni causate dalla resistenza batterica provocano circa 25 mila morti. Ma la minaccia non è confinata all’Europa. Si tratta di un problema globale che richiede soluzioni globali”.
“Il fenomeno – ha precisato Mike Catchpole, Chief Scientist di Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) – è preoccupante perché significa che farmaci di ultima istanza potrebbero presto non essere più efficaci per il trattamento di infezioni gravi in persone on Salmonella”.
I livelli piu’ alti di antibiotico resistenza sono stati rilevati in Europa orientale e meridionale in particolare riguardo alla Salmonella Kentucky ed alla Salmonella Infantis.
Mina Cucinotta
Fonte: www.corriere.it
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