La televisione è un mezzo comunicativo spietato, diretto e rapido. Vince sempre chi si impone, chi prende posizioni nette e chi reagisce di pancia coinvolgendo il pubblico. La diplomazia la si esprime in altre sedi, la televisione segue una logica e delle regole diverse.
Quella di ieri a “Porta a Porta” non era una puntata facile, soprattutto per chi rappresenta la comunità infermieristica, al centro dell’attenzione mediatica per il fatto di cronaca che lascia tutti inorriditi.
Sulla scia anche delle ultime presenze nei talk della presidente in cui in qualche modo venivano messe in discussione alcune competenze infermieristiche (triage), in virtù anche della forte pressione politica/mediatica della rappresentanza medica che schiera in campo ogni mezzo per arrestare l’avanzata delle competenze, (non ultimo il caso dei protocolli infermieristici nel servizio emergenza urgenza 118 di Bologna) la nostra strategia comunicativa verso i cittadini è quella giusta?
Nell’ultima apparizione televisiva della dott.ssa Mangiacavlli, anche se le domande poste erano abbastanza prevedibili, probabilmente necessitavano di risposte d’effetto in favore della tutela dei cittadini e della comunità professionale.
La TV e’ nata per comunicare alle masse, per cui va utilizzata e “maneggiata con cura”, ritorna utile riprendere una frase di Fabrizio De Andrè:
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