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Tumori: aumenta la sopravvivenza tra i malati salentini

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Tumori: aumenta la sopravvivenza tra i malati salentini
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Il cancro è un nemico ostico, ma non imbattibile. I dati recenti sui tumori nel Salento, in un articolo riportato dal Nuovo Quotidiano di Puglia (Lecce) del 26 aprile 2016, menzionano che la sopravvivenza, a distanza di un quinquennio dall’insorgere della malattia, è in aumento grazie anche alle nuove cure che stanno rivoluzionando questa battaglia.

La media – per tutti i tumori – è del 60% di sopravvivenza a cinque anni e nello specifico: per il tumore alla mammella siamo ormai all’80%, per il melanoma metastatico – che in passato votava alla morte quasi certa – oggi, grazie all’immonoterapia, si registra una sopravvivenza del 50% nell’arco di 36 mesi, mentre il tumore al polmone è ancora a percentuali basse, se pur in media con la stima nazionale (17%), poiché si manifesta a stadio molto avanzato e quindi la cura è più difficile.

Ma quali sono le armi utilizzate per debellare il cancro? Immunoterapia e Nanotecnologie.

Mauro Ferrari, uno dei massimi esperti mondiali di bioingegneria, presidente del “Methodist Research Institute” di Houston, impegnato nella ricerca sulle nanotecnologie e la bioingegneria applicate in medicina, relatore alle “Giornate salentine di oncologia”, ha asserito che la ricerca è ormai oltre la frontiera delle nanotecnologie:

“Sono state individuate particelle di silicio, molto più piccole delle nano, in grado di trasportare il farmaco anche all’interno delle masse tumorali più grandi che sinora erano difficili da aggredire ai fini della cura perché il farmaco non riesce a penetrare.

Quindi? Probabilmente il reparto di Oncologia del Vito Fazzi entrerà nel progetto nazionale di sperimentazione (come già accade per altre ricerche e sperimentazioni) con un progetto mirato all’utilizzo di questi nuovi farmaci capaci di penetrare le grandi masse tumorali”.

Quella della ricerca, infatti, occupa una parte importante dell’attività di cura del reparto diretto da Surico che, dal suo canto, può contare su cinque data manager (figura professionale specializzata che ha il compito di coordinare le sperimentazioni cliniche che si svolgono all’interno del reparto) che si occupano degli studi in corso.

Queste figure, per l’Asl di Lecce, sono a costo zero poiché per ogni paziente sottoposto a cura di farmaci innovativi, viene corrisposta dalla casa farmaceutica, oltre al farmaco, una somma che va all’Asl che in codesto modo finanzia la presenza di questa specifica figura professionale.

Attualmente, nel reparto di Oncologia del Fazzi, i farmaci innovativi sono utilizzati per curare i tumori  al polmone, al rene, urotelio e melanoma.

L’immunoterapia, che ha aperto una nuova frontiera alla lotta al cancro, ha un ruolo fondamentale per sbloccare il sistema immunitario che in presenza del tumore tende a “paralizzarsi”.

Grazie a questi farmaci il sistema immunitario, torna ad essere efficiente e concorre ad eliminare il tumore, con un vantaggio ulteriore: si riducono gli effetti collaterali della chemioterapia poiché trattasi di farmaci meno tossici.

Il tumore è più che mai l’osservato speciale anche perché sui tumori polmonari e della vescica il Salento mostra un’incidenza superiore alla media: sia regionale che nazionale.

I fronti aperti sono due: quello della ricerca per testare farmaci che siano a sempre più bassa tossicità e a maggiore capacità di intaccare le cellule maligne; e quello dell’individuazione del rapporto causa-effetto che vede impegnato il dipartimento di Prevenzione della Asl con il direttore Giovanni De Filippis e, il Cnr di Pisa che ha stipulato un’apposita convenzione con l’azienda sanitaria salentina.

Scupola Giovanni Maria

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