Gent.le Direttore,
nella regione Lazio hanno dato mandato di rifare tutte le divise del personale sanitario. Ho provato ad analizzare le ragioni, perché in questo periodo di penuria di Euro, il rinnovo delle divise di tutto il personale mi suonava un esoso dispendio di denaro. Pourparler ho provato a chiedere le ragioni del cambiamento. Le risposte le risposte che ho ricevuto potevano essere ragionevoli? La gara d’appalto per la fornitura delle divise era scaduta, quindi dovendo rinnovare l’appalto si poteva “pretendere” la variazione delle divise, al medesimo costo della gestione delle precedenti?
Le divise, inoltre, diversamente dalle uniformi precedenti, sono aperte davanti, il cui scopo sarebbe poter rimuovere la divisa senza far toccare alla stessa il viso dell’operatore. La divisa utilizzata in servizio potrebbe essere infetta o comunque sporca.
Quindi nel Lazio è partita una campagna di rinnovo delle divise di tutti i professionisti. La sostituzione è stata studiata, tra l’altro, assegnando un colore che consentisse all’utenza, soprattutto, di distinguere le varie categorie di professionisti che affollano gli ospedali. Tutti i professionisti sanitari hanno una divisa bianca, ma, le guarnizioni sono colorate, fatta eccezione dei medici che sono vestiti completamente di bianco. Gli Infermieri, per amor di cronaca hanno alcune rifiniture azzurre, i coordinatori hanno le rifiniture in rosso ecc.
Ora le considerazioni di chi le su dette divise le indossa ogni giorno:
- Abbiamo fatto le prove delle divise, già lavate, invitati a scegliere delle taglie più larghe. Quindi pur essendo lavate, abbiamo scelto delle divise in “crescenza”. Ciò nonostante le divise si sono ritirate in modo incredibile. Le lunghezze si sono ridotte anche di 5 cm. Un collega, ad esempio, ha mantenuto una divisa integra, senza lavarla. Le ha poi soprapposte una sull’altra e le variazioni, successive al lavaggio, sono particolarmente evidenti.
- Le divise hanno degli automatici, economici senz’altro, rispetto al caro e vecchio bottone con asola, ma, si rovinano facilmente, si allentano o si deformano ripetutamente. Pensai immediatamente ai colleghi che lavorano in emergenza e/o in corsia. Immaginavo le giacche delle uniformi sbottonarsi in modo imbarazzante. Quel che è peggio che ho visto sbottonarsi le divise anche in occasioni tutt’altro che concitate.
Tutto ciò potrebbe sembrare superfluo se la categoria dei professionisti sanitari non fosse composta dal 70% di donne. Le signore, in servizio presso il Sistema Sanitario Laziale, si trovano a doversi organizzare per compensare la scarsa funzionalità degli automatici. Ho visto professionisti e non trattenere le divise e compensare le carenze degli automatici con cerotti, spille da balio ecc.
In proposito mi viene in mente un documento prodotto dal comune di Roma: “Sicurezza, un lusso che oggi noi donne vogliamo permetterci”,
(Vademecum). Tutto ciò mi crea delle perplessità e/o preoccupazioni per la sicurezza ed il decoro delle donne in ospedale!
Forse era meglio studiare dei sistemi di chiusura delle divise più funzionali? Piuttosto che “suturare” le aperture delle divise in modo poco ortodosso e/o poco decoroso! Ora è regola vedere le casacche aperte, oppure trattenute da spille e/o cerotti. Mi aspettavo meglio!
Infermiere indignato
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