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Toscana: premi in denaro per i pediatri che non si rifiutano di vaccinare

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Vaccini: prime sanzioni contro i medici dalla Fnomceo
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Nel recente passato alcuni medici consigliavano ai propri pazienti di non vaccinare i propri figli. È apparso evidente che tale raccomandazione fosse gravemente errata e pericolosa per la salute pubblica costringendo la federazione degli Ordini dei medici ad un intervento immediato.

“I medici che non consigliano la vaccinazione rischiano provvedimenti disciplinari fino alla radiazione”, questo è quanto era possibile leggere sulle maggiori testate giornalistiche.

Ma la regione Toscana è andata oltre: per incentivare i medici a fare una cosa che per dovere etico ave ebbero già dovuto fare ha deciso di proporre dei premi in denaro ai medici che vaccinano i propri pazienti.

Questa iniziativa, datata 9/04/2015, rivolta a medici di famiglia e medici di guardia medica è finalizzata ad incentivare la campagna vaccinale contro il meningococco nell’area fiorentina.

Per poter fare ciò vengono retribuite 10 ore extra ai medici di guardia medica. Ogni singola vaccinazione frutterà 6 euro extra ad ogni medico oltre ad un premio una tantum per il raggiungimento di obiettivi raggiunti: 400 euro se tra i loro assistiti vaccineranno fino al 75% dei giovani tra gli 11 e i 20 anni e di 600 euro se si sale sopra quella percentuale. Un ulteriore premio sarà dato qualora si vaccinino più del 50% dei pazienti di età superiore ai 20 anni anche se le cifre devono ancora essere stabilite. Si presume che per il raggiungimento del terzo obiettivo il premio si aggirerà attorno ai 1000 euro.

I medici pertanto saranno obbligati a vaccinare, più per questioni economiche che per questioni morali. Chi non dovesse vaccinare, oltre a non guadagnare i premi dal valore di migliaia di euro, rischierà anche sanzioni disciplinari da parte dell’Asl e dell’Ordine dei Medici di Firenze e Prato.

Una presa di posizione decisa che sembra aver prodotto i suoi effetti. Infatti il numero dei professionisti fiorentini che aderiscono alla campagna vaccinale è improvvisamente aumentato salendo da 285 a 360 su 610, superando così il 50% del totale. Questi medici hanno cambiato idea basandosi su evidenze scientifiche o.. qualcos’altro?

L’11 febbraio un articolo pubblicato da Repubblica.it (edizione di Firenze) riportava le motivazioni dei medici di famiglia che avevano spiegato di non partecipare perché la somministrazione in ambulatorio fa perdere tempo ed “è pure rischioso”. 

“In passato ho avuto problemi legali con dei pazienti a causa di reazioni avverse da vaccino nemmeno particolarmente gravi — racconta a Repubblica.it un medico — Per questo preferisco non farle”.

“A vaccinare la gente si corrono rischi e non ci sono particolari ritorni economici”, spiega un altro dottore. “E non ci dimentichiamo che bisogna anche avere tutta l’attrezzatura in ambulatorio nel caso di reazione allergica, oltre a varie attrezzature specifiche come ad esempio il frigorifero”.

Simone Gussoni

Accordo regione Toscana – pediatri

Fonte: Informasalus.it

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