Una sentenza molto interessante arriva da Trieste, dove nel letto di un’anziana signora, degente presso una clinica a Cattinara, è stato posizionato un materasso antidecubito solo dopo 17 giorni dall’inizio del ricovero. La paziente, dopo aver sviluppato diverse gravi lesioni e una polmonite, ha avuto un peggioramento e non ce l’ha fatta.
Era il dicembre del 2010 quando Maria M., signora ultrasettantenne, fu ricoverata nella Clinica ortopedica di Cattinara a seguito di una caduta accidentale. Una volta operata per la riduzione di una frattura di femore ed il posizionamento di una protesi, fu poi trasportata nel reparto di ortopedia.
Ma, appena tre giorni prima dalla dimissione e nonostante le insistenti richieste della figlia (che inviò anche un appello scritto all’allora assessore regionale alla sanità Vladimiro Kosic, per un suo intervento diretto, ma senza alcun esito), solo dopo 17 giorni dal ricovero nel letto della signora, costretta all’immobilità, fu posizionato un materasso antidecubito.
Penuria di materiali? Risparmio selvaggio? Assistenza inadeguata?
Fatto sta che la degente, purtroppo, sviluppò diverse lesioni da pressione, che ebbero bisogno anche di trattamento chirurgico. Trattamento che non servì a molto: a distanza di un mese dalle dimissioni, la signora morì per le complicazioni delle ferite.
Dopo il decesso, la figlia dell’anziana si rivolse agli avvocati William Crivellari e Barbara Balassone, che presentarono richiesta di risarcimento, accolta dal giudice Riccardo Merluzzi: secondo la sentenza di quest’ultimo, infatti, il materasso fu consegnato nettamente in ritardo, visto che la donna, dopo circa una settimana dall’inizio del ricovero, presentava già delle lesioni sulla schiena e sul sacro al secondo-terzo stadio e dopo circa 10 giorni fu ricoverata di nuovo a causa di un deterioramento delle sue condizioni generali.
Condizioni che, a causa di quelle piaghe e di una polmonite bilaterale in corso, secondo la tesi dei legali e del consulente tecnico Raffaele Barisani, deteriorarono progressivamente fino al decesso.
Gli avvocati hanno fatto leva, oltre che sulla perizia, sulle linee guida internazionali e sulla copiosa letteratura medica in materia, che testimonia l’efficacia preventiva del materasso antidecubito.
Così l’Azienda ospedaliera è stata ritenuta responsabile e condannata a pagare quasi 10mila euro per la mancata fornitura dello specifico materasso in tempo utile, ovvero dall’inizio del ricovero, ad evitare l’insorgenza delle lesioni, il peggioramento delle condizioni di salute della degente e le sofferenze che, purtroppo, la donna ha patito.
Una sentenza che, dopo la selvaggia aziendalizzazione della nostra sanità, rimette per un attimo e con forza il paziente al centro…?
Alessio Biondino
Fonte: Il Piccolo
Immagine: Sanort
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