PROBLEM SOLVING FABBISOGNO INFERMIERISTICO: CONCORSO UNICO NAZIONALE
In Italia, per garantire sicurezza e servizi efficienti servono quarantasette mila infermieri. È questo il dato emerso da una recentissima ed accurata indagine (VEDI) effettuata dalla Federazione Nazionale dei Collegi degli Infermieri (IPASVI) nel mese di luglio u.s..
L’Italia deve continuamente fronteggiare la questione della scarsità delle risorse umane nel settore sanitario.
Questi principalmente professionisti sanitari (soprattutto infermieri) e personale di supporto (soprattutto Operatori Socio-Sanitari).
Gli ostacoli burocratici, le procedure concorsuali di assunzione molto lunghe e complicate, le contraddizioni interne a tutto il Sistema Sanitario, gli aspetti decisionali politici in capo ai governi regionali; rendono la situazione molto complessa.
E’ doveroso evidenziare il “drammatico disagio” sia economico sia umano al quale sono sottoposti i professionisti infermieri nel partecipare ai vari concorsi; banditi dalle strutture sanitarie pubbliche, di tutto il nostro territorio nazionale.
Ragazzi costretti a sobbarcarsi numerose spese (tasse di concorso, biglietti di viaggio, vitto, alloggio, ecc.), spesso a carico dei genitori, per raggiungere le destinazioni più disparate, dall’estremo sud all’estremo nord, più e più volte, a seconda dei diari delle prove.
Test preliminari (quesiti a volte “inzuppati” di tantissima cultura generale che non hanno nulla a che vedere con la professione), prova scritta, prova pratica e colloquio finale con la speranza che sia sempre… la volta buona!
Alla luce dei dati emersi dall’indagine e dagli studi internazionali (RN4CAST) che indicano che la mortalità dei pazienti è correlata al numero degli infermieri è indispensabile suggerire agli organi preposti (Governo, Conferenza Stato-Regioni, Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze) di bandire ed espletare una sola, unica e globale procedura concorsuale come quella effettuata per il personale e docenti nella scuola e/o nelle Forze Armate.
Un concorso che produca un’unica graduatoria in modo da permettere alle Aziende Sanitarie di tutto il nostro Paese di poter attingere dalla stessa, utilizzando un equo diritto di “prelazione regionale”; legata alla territorialità/residenza dei vincitori del concorso, includendo regole che agevolino la mobilità.
Tutto questo senza ridurre i criteri di utilizzabilità delle graduatorie di concorsi già espletati ne tantomeno revocare quelli già banditi ed in fase di svolgimento ma, al massimo, determinare un ultimatum alle Aziende; affinché venga conclusa celermente la procedura.
In tal modo, la finanza pubblica risparmierebbe notevoli risorse economiche; si ovvierebbe alle attuali procedure che ogni singola Azienda e/o Istituto deve indire e che, spesso, non riesce a ultimare per svariati motivi.
In conclusione, si ritiene che adottando questa soluzione si risolverebbero due importanti problemi:
- il primo è di garantire a tutta la popolazione la dovuta assistenza sanitaria con la sufficiente presenza della figura infermieristica…ormai sempre più precaria;
- il secondo è che con la certezza del lavoro nel proprio Paese, gli infermieri, ritenuti preparatissimi all’estero, non saranno più costretti ad emigrare!
Nel rispetto dell’art. 97 della nostra Costituzione: “Agli impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge” (art. 97, comma terzo della Costituzione). … nella quale “…siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.” (comma secondo del medesimo art. 97).
Leonardo Di Leo – Infermiere Magistrale
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