L’università degli studi di Parma e (da quest’anno) l’Ateneo di Roma Tor Vergata, organizzano il Master di I° livello in “Management del rischio infettivo correlato all’assistenza sanitaria”
Il sito dell’Università degli Studi di Parma, così descrive le finalità del Master in “Management del rischio infettivo correlato all’assistenza sanitaria”, che è giunto oramai al terzo anno di svolgimento, “II Master è un corso di formazione avanzata, nel quale l’infermiere esperto acquisisce competenze professionali specifiche cliniche, gestionali, organizzative, relazionali, operando in autonomia e in collaborazione con gli altri professionisti nei vari contesti sanitari e socio-sanitari, sia pubblici che privati”.
L’Infermiere esperto nelle infezioni correlate all’assistenza rappresenta un ‘professionista-risorsa’ per i cittadini, per gli operatori e per le organizzazioni socio-sanitarie, al fine di garantire la tutela della salute della collettività.
Al termine del Master lo studente, difatti, è in grado di:
- Partecipare alla definizione delle politiche sanitarie e socio sanitarie a livello nazionale, regionale, locale per tutelare la salute e la sicurezza del cittadino.
- Partecipare alla identificazione del rischio infettivo nei contesti sanitari e socio sanitari.
- Pianificare, gestire e valutare gli interventi di prevenzione, controllo, sorveglianza del rischio infettivo, in un ambito multi professionale e multidisciplinare.
- Pianificare, gestire e valutare progetti di formazione, ricerca e innovazione nell’ambito del rischio infettivo.
- Garantire attività di supervisione e consulenza sul controllo del rischio infettivo basati sulle evidenze scientifiche.
- Gestire relazioni efficaci attraverso l’utilizzo di tecniche di comunicazione finalizzate al coinvolgimento dell’utente, del caregiver e degli operatori per il controllo del rischio infettivo.”
Il Master si articola in più moduli, che prevedono lo studio di:
- Legislazione sanitaria, Programmazione e valutazione dei servizi sanitari;
- Principi di epidemiologia e metodologia della ricerca;
- infezioni correlate alle pratiche assistenziali, aspetti clinico-assistenziali ed epidemiologici;
- Moderne strategie per la prevenzione e il controllo delle infezioni correlate all’assistenza;
- Processi di formazione, comunicazione ed educazione dei professionisti, degli utenti e della comunità.
In un periodo nel quale l’antibiotico resistenza sta diventando un problema di salute mondiale, formare il personale e dargli gli strumenti per fronteggiare la problematica delle infezioni e delle infezioni correlate all’assistenza in particolare, diventa di fondamentale importanza.
Il Presidente della Società Scientifica Nazionale degli infermieri specialisti del rischio infettivo (ANIPIO), la Dott.ssa Mongardi, a tal proposito sostiene che: “Gli infermieri possono contribuire a controllare le infezioni correlate all’assistenza e favorire la buona pratica della terapia antibiotica per controllare l’antibiotico resistenza, ma per fare tutto questo occorre avere competenze specialistiche sul tema”, e aggiunge “Un appello a tutti i colleghi infermieri che per motivazione professionale trovano il tema del rischio infettivo “particolarmente interessante”: acquisite competenze specialistiche…e seppure oggi non riconosciute contrattualmente…abbiate fiducia, lo saranno in un futuro speriamo prossimo!”
Per entrambi gli Atenei la scadenza è stata prorogata al 24 di Dicembre prossimo.
Il governo del rischio infettivo richiede personale preparato e competente. Questo è un ambito specialistico nel quale l’infermiere può fare la differenza, ma perché ciò accada è necessario acquisire competenze trasversali che sappiano mettere in contatto l’infermiere specialista del rischio infettivo con i pazienti ed i loro parenti e con tutti gli specialisti che prendono in carico quegli stessi pazienti.
Rosaria Palermo
www.master-rischio-infettivo.it
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