Un ennesimo caso di abuso di professione infermieristica è accaduto a Gorizia. Una donna, inquadrata come badante dipendente di una società di servizi, anziché prendersi cura degli anziani a lei affidati si sarebbe dilettata in prelievi di sangue, somministrazioni di farmaci per via intramuscolare, sottocutanea ed endovenosa.
Oltre ad offrire le suddette prestazioni la “Superbadante” si sarebbe spacciata anche per specialista in Wound Care medicando lesioni da decubito ed altre alterazioni dell’integrità cutanea.
Tutte queste prestazioni venivano offerte in cambio di pagamento di una modica cifra in denaro. Non occorre specificare che la signora in questione non avesse alcun titolo abilitante delle attività da lei svolte.
La donna è stata denunciata dai militari della Guardia di Finanza per esercizio abusivo di professione. Durante le perquisizioni effettuate a domicilio della donna e dei titolari della società è emerso un vero e proprio ospedale abusivo con siringhe monouso, guanti, aghi sterili, farmaci di ogni tipo, fleboclisi, cateteri vescicali e molto altro ancora.Le testimonianze dei pazienti e dei loro famigliari hanno completato il quadro probatorio.
La donna avrebbe dovuto svolgere l’attività di badante domiciliare occupandosi solo di attività domestico alberghiero e socio-assistenziali. Come più volte è stato rimarcato, una badante non può effettuare alcuna prestazione sanitaria.
I dipendenti della società, interrogati dagli inquirenti, hanno confermato che la badante svolgesse le medesime attività professionali degli infermieri stessi.
Il sostituto procuratore della repubblica di Gorizia, Valentina Bossi, ha disposto nei confronti della donna, la conclusione delle indagini preliminari, propedeutica alla richiesta di rinvio a giudizio.
Prosegue la lotta contro i finti infermieri di Nurse Times con la campagna #fotografagliabusivi a tutela della salute pubblica e dell’immagine professionale infermieristica.
La procedura per denunciare chi esercita abusivamente la professione di infermiere è la seguente:
- raccogliere le prove (screenshot degli annunci su internet, testimoanianze, etc.)
- Contattare via PEC (Posta Elettronica Certificata) o Raccomandata con ricevuta di ritorno il collegio provinciale Ipasvi della zona dove si presume che venga commesso l’abuso inserendo le prove. È necessario indicare la seguente dicitura sopra l’oggetto della mail certificata:
Trasmissione a mezzo posta elettronica ai sensi del D.lgs. n. 82 de 7/3/2005
“Codice dell’amministrazione digitale”
Ogni privato cittadino può recarsi direttamente presso le forze dell’ordine per effettuare un ESPOSTO ovvero una segnalazione che la persona rilascia all’autorità giudiziaria per sottoporre alla sua attenzione fatti di cui ha notizia affinché valuti se ricorra un’ipotesi di reato.
Qualsiasi cittadino che venga a conoscenza di qualcuno che eserciti abusivamente la professione di infermiere può presentare un ESPOSTO alle forze dell’ordine.
Una singola denuncia potrebbe non indurre le autorità competenti a prendere provvedimenti ma, qualora migliaia di persone dovessero segnalare chi esercita abusivamente la professione, forse qualcosa potrebbe cambiare.
Questa denuncia è sicuramente merito dei molti infermieri che, quotidianamente, segnalano gli abusi di professione.
Simone Gussoni
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