Alcune settimane fa un’infermiera statunitense è diventata popolarissima per un monologo all’interno del programma “TED Talk at Harvard University”
Nell’esibizione intitolata “What if You Became a Nurse?”, Sana Goldberg ha raccontato per quale motivo abbia deciso di laurearsi in Infermieristica presso un piccolo college liberale. La ragazza è nata e cresciuta in Omaha, Nebraska. Nel 2013, dopo aver lavorato in una struttura sanitaria, ha deciso di intraprendere questa carriera.
Benvenuta Sana, puoi raccontare ai colleghi italiani cosa ti abbia spinto ad intraprendere la carriera infermieristica?
La mia mente è sempre stata orientata verso la scienza, ma allo stesso tempo adoro gli esseri umani e le loro storie. Soprattutto le storie che un paziente si sente di raccontare ad un Infermiere. Mi piace svolgere il ruolo di “avvocato” di qualcuno. La disciplina infermieristica è un’arte e una scienza. Produce curiosità e tenerezza allo stesso tempo.
Quali sono le tue principali competenze in qualità di Infermiera specialista in Psichiatria?
Il mio ruolo è aiutare i pazienti che devono affrontare alterazioni psichiche in fase acuta come psicosi, depressione maggiore e autolesionismo. Aiuto loro a stabilizzare l’umore prescrivendo e somministrando farmaci idonei. Collaboro con lo Psichiatra e con i Terapisti Occupazionali per realizzare un piano che permetta ai pazienti di affrontare le loro difficoltà e poter fare ritorno al luogo nel quale abitano quotidianamente.
Cosa ti ha spinto a venire in Italia?
Ho vissuto in Italia per circa 1 anno. Sono stata principalmente a Firenze, terra natale di Florence Nightingale. Vivere in Italia mi ha fatto capire come essere sempre presente e disponibile per gli altri e come trarre beneficio da ogni singolo momento della vita, anche quelli che possono sembrare insignificanti.
Cosa hai potuto imparare dagli Infermieri italiani?
Mi hanno insegnato l’importanza di provare passione per la professione infermieristica e per la cura della persona malata. Penso che gli Infermieri italiani apportino qualcosa di molto speciale alla loro professione: equilibrio e creazione di una vera connessione umana tipica della cultura italiana.
Sono stata malata nel periodo trascorso in Italia e sono stata ricoverata in ospedale. Gli Infermieri italiani si sono rapportati con me in una maniera fantastica: hanno creato con me un vero rapporto di fiducia reciproca. Ricordo le loro parole: “Everything will be okay“. Ed io ho creduto in loro. Il loro stile mi ha fatto credere pienamente nelle loro capacità.
Abbiamo potuto ammirare il tuo monologo televisivo dedicato alla professione. Ma tu come rispondi ad un paziente che ti pone la domanda centrale del tuo discorso ovvero: “Perché hai scelto di diventare Infermiera? Sei abbastanza intelligente per fare Medicina!
Non mi è mai capitato che un paziente mi chiedesse una cosa simile. Qualora capitasse risponderei che io ho scelto questa professione per avere la possibilità di trascorrere più tempo con i pazienti. Il medico visita il paziente in pochi minuti mentre l’infermiere trascorre buona parte del proprio turno lavorativo a contatto diretto con le persone che assiste.
Cosa risponderesti ad un Medico che ti rivolgesse la medesima domanda?
Risponderei che sono interessata alla persona che “contiene” la malattia, non solo alla malattia. I medici svolgono un lavoro tanto fondamentale quanto nobile. Mia madre era un’Ostetrica, come raccontato nel monologo, ma io sono interessata all’approccio olistico alla salute.
Considero la comunità attorno alla persona che assito e tutti i restanti fattori che influenzano il suo stato di salute. Il mio sogno è quello di costruire una realtà dove possa esistere un miglior livello di salute generale. Penso che per fare ciò, gli infermieri dovranno rivestire un ruolo fondamentale.
L’equità assistenziale è per me molto importante ed è ciò che principalmente mi spinge a lavorare. Questo è il motivo per il quale ho creato la Fondazione Nightingale.
Ringraziamo Sana Goldberg per il tempo dedicato e per gli apprezzamenti rivolti ai professionisti italiani.
Nonostante per molti cittadini e per molti infermieri il sistema sanitario italiano presenti innumerevoli gravi lacune, l’impressione lasciata a questa collega americana è apparsa davvero positiva. Un celebre proverbio della nostra cultura popolare potrebbe spiegare quanto accaduto a Sana e quanto accada quando gli italiani ammirino i sistemi sanitari esteri:
L’erba del vicino è sempre più verde.
Simone Gussoni
Fondazione Nightingale: https://my-nightingale.com/
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