Liberian Ebola Fighter, a TIME Person of the Year…
Salome Karwah, veniva così celebrata nel 2014 dal TIME, il prestigioso settimanale degli Stati Uniti
Era la sua determinazione ad aiutare i pazienti affetti dal virus Ebola, e quando la maggior parte del mondo fuggiva dalla Liberia, lei rimaneva, prestando la propria professionalità di infermiera per i più bisognosi colpiti dal virus.
Non si muore di malattia solo perchè si è stati contagiati, ma anche per lo stigma che la circonda!
Causa che ha determinato la morte dell’infermiera liberiana simbolo della lotta all’Ebola.
Salome Karwah, operatrice del centro di Medici Senza Frontiere, nominata persona dell’anno 2014 della rivista Time per il suo lavoro in prima linea contro la malattia.
E’ morta a Monrovia, capitale della Liberia, dopo aver partorito il suo quarto figlio e come il marito racconta alla BBC, è morta perchè gli infermieri avevano paura di prestarle assistenza per il timore di essere contagiati.
Salome era stata ricoverata di nuovo in ospedale a causa di gravi complicazioni dovute al taglio cesareo.
“Siamo stati tenuti in attesa nella nostra auto per tre ore, perché le infermiere avevano paura di toccarla.
Io personalmente sono andato in pronto soccorso per portare una sedia a rotelle a mia moglie e accompagnarla in sala operatoria.
Quello che davvero fa male era vedere una infermiera di turno che, invece di occuparsi dell’emergenza, è rimasta alla reception guardando Facebook”; ha dichiarato James Harris, marito di Salome, che continua “era una superstite di Ebola e forse hanno pensato che lei avesse ancora la malattia”.
I funzionari dell’ospedale hanno aperto una indagine.
Salome aveva perso molti parenti a causa del virus Ebola, compresi i suoi genitori, ma era sopravvissuta e aveva potuto beneficiare del vaccino.
Il Time l’aveva descritta come “una donna straordinaria”, che era tornata alla clinica dove era stata curata come prova vivente che Ebola può essere battuto.
La Liberia, un paese devastato dall’epidemia di Ebola.
Prima dello scoppio dell’emergenza c’erano solo circa 50 medici che lavoravano in tutto il paese, nonostante gli aiuti internazionali, l’assistenza sanitaria è oggi ancora ai minimi storici ed è quasi inesistente nella maggior parte dello stato.
Karwah purtroppo non potrà mai più nè abbracciare, nè crescere i suoi figli a causa dei pregiudizi e dell’ignoranza.
La Redazione di NurseTimes ha voluto ricordare questa straordinaria collega; una combattente silenziosa come tante…
Giacoma Cucinotta
Immagine: TIME
Fonti
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