È stata scarcerata ieri mattina Federica Vecchini, l’infermiera di 43 anni accusata dalla Procura della Repubblica di Verona di aver somministrato morfina ad un neonato ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale causandogli successivamente una grave crisi respiratoria.
La stessa professionista avrebbe poi salvato la vita del bimbo consigliando al medico di guardia il giusto farmaco ed il giusto dosaggio da utilizzare per contrastare l’effetto dell’oppiaceo.
Il giudice per le indagini preliminari Livia Magri, ha accolto la richiesta dell’avvocato della professionista, Massimo Martini, trasformando la custodia cautelare in carcere in arresti domiciliari.
Sulla vicenda era intervenuto, nei giorni scorsi, anche il Collegio Ipasvi di Verona, che si era dichiarato “vigile a verificare il grado di coinvolgimento reale dell’infermiera nei fatti”.
Era stato il presidente Franco Vallicella a sottolineare che l’Ipasvi scaligera “è pronta ad assumere le misure del caso e di sua competenza, non appena i fatti saranno accertati nelle singole responsabilità: dalla sospensione alla eventuale radiazione dall’albo perché non è accettabile che si fregi della qualifica di infermiera – parole diVallicella – chi è capace di compiere simili atti nei confronti delle persone che gli sono affidate”.
L’infermiera, arrestata mercoledì pomeriggio dalla Squadra Mobile di Verona, è madre di tre bambini, di cui due giovanissimi. Era stata trasferita immediatamente presso il carcere di Montorio.
Simone Gussoni
Foto: web
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