Dal 12 al 14 ottobre prossimi incontri e dibattiti ruoteranno attorno ai cambiamenti, anche legislativi, che questi professionisti devono affrontare. “Ma non dobbiamo perdere di vista la relazione con il paziente” sottolinea il presidente nazionale, Salvatore Casarano
LECCE – Parola d’ordine: consapevolezza. Una sorta di filo conduttore che accompagnerà la 18esima edizione del Congresso nazionale dell’Aico Italia, l’associazione degli infermieri di camera operatoria.
Tre giorni di dibattiti, dal 12 al 14 ottobre prossimi, ospitati nell’Hotel Tiziano di Lecce, per confrontarsi e riflettere sulla consapevolezza in sala operatoria di questi professionisti sanitari.
Specialisti che, però, rappresentano al tempo stesso la trasversalità della professione: un infermiere di camera operatoria (sono 900 gli iscritti all’Aico) può essere utilizzato nell’area medica e in quella chirurgica e viceversa.
Ma, come spiega il presidente nazionale Salvatore Casarano nell’intervista rilasciata Nurse Times, gli infermieri di camera operatoria devono prendere consapevolezza di quanto sia cambiata la professione, senza però perdere il rapporto di relazione con il paziente. La novità di questa 18esima edizione del congresso nazionale è rappresentata dallo spazio “Aico giovani”, uno spazio riservato, agli studenti di infermieristica che frequentano i master di sala operatoria con laboratori didattici dedicati a tre argomenti: anestesia, tecnica chirurgica e sutura.
L’Aico nasce trent’anni fa dall’intuizione della prima presidente, Anna maria Mattiasic: aveva colto con largo anticipo il contesto, ritenendo importante un’associazione infermieristica nella prospettiva della creazione del team chirurgico. Quella specializzazione che, come però sottolinea Casarano, non deve far perdere l’umanità dei rapporti.
Salvatore Petrarolo
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