Saverio Andreula solleva dubbi sull’evento accreditato Ecm in programma il 17 e 18 novembre prossimo a Taranto. “Non è possibile rilasciare il certificato di abilitazione per la formazione continua, tanto meno agli Oss”. E in Puglia non ci sono strutture sanitarie accreditate per l’attività di tracheoaspirazione
BARI – Un corso intitolato “Home care ad alta complessità assistenziale: dalla stadiazione clinica alla prevenzione delle criticità” e tanti dubbi, sollevato dal Collegio Ipasvi Bari e dal suo presidente Saverio Andreula.
Vicenda che è finita sulla scrivania della Commissione nazionale per la formazione continua per le tante incongruenze che presenta, nessuna delle quali è sfuggita non solo al presidente Andruela ma anche a tanti infermieri.
L’appuntamento “incriminato” è in calendario il 17 e 18 novembre prossimi a Taranto presso “La Cittadella della carità”, ha il professor Pierfrancesco Di Masi come responsabile scientifico ed è aperto ad un massimo di 50 partecipanti.
Il corso è accreditato Ecm e presso la Commissione nazionale formazione continua, con 24,1 crediti riconosciuti ai partecipanti. Non ci sarebbe nulla da eccepire sino a quando, scorrendo la brochure dell’evento, ci si imbatte in quelle che Andruela definisce incongruenze e ha fatto balzare sulla sedia tanti infermieri: “L’evento è rivolto – si legge – a medici, fisioterapisti, logopedisti e infermieri, ma anche a operatori socio sanitari”.
Quella che potrebbe passare come una leggerezza, diventa una certezza quando si arriva alle attività didattiche (inserite nel Corso) in programma il 18 novembre: “Alle 10,30 – scrive Andruela nella sua denuncia – è prevista l’attività didattica per il Gruppo A (dei partecipanti n.d.r.)”. Chi fa parte di quel gruppo? Infermieri, fisiochinesiterapisti e, appunto, operatori socio sanitari impegnati in teoria e tecnica della aspirazione endotracheale per il rilascio dell’abilitazione alla tracheoaspirazione.
E, alla fine del corso, come si legge nella brochure, sarà rilasciato il certificato di abilitazione. “E’ improvvido che il Provider Ecm – contesta Andreula – ritenga di poter aver la capacità giuridica di conferire ai partecipanti delle proprie attività formative il certificato di abilitazione alla tracheoaspirazione e attestato di partecipazione per la gestione della tracheostomia e PEG. Solo lo Stato Italiano può conferire a chi ha titolo abilitante che si consegue con specifica laurea, l’autorizzazione alle professioni sanitarie a svolgere attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione sul proprio territorio”.
E tra le numerose incongruenze c’è anche quella relativa alle strutture dove si dovrebbe tenere la prova pratica: “Non risultata – denuncia il presidente dell’Ipasvi di Bari – che in Puglia ci siano strutture sanitarie accreditate alle attività che contemplano la tracheoaspirazione e la gestione della tracheostomia e PEG”. Insomma quel Corso rischia di essere fuori luogo o, se si preferisce, fuori corso.
Salvatore Petrarolo
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