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Gli infermieri meritano rispetto! NurseTimes risponde alle dichiarazioni sconcertanti di Piovella (SOI)

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Gli infermieri meritano rispetto! NurseTimes risponde alle dichiarazioni sconcertanti di Piovella (SOI)
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Ancora una volta siamo qui a esprimere pubblicamente la nostra indignazione per le ennesime sconcertanti farneticazioni di M. Piovella, presidente SOI (società Oftalmica Italiana)

Le dichiarazioni meritano una puntuale e sonora risposta non tanto per far ravvedere la posizione di un medico prossimo a lasciare il mondo del lavoro in sanità ma soprattutto per allertare i cittadini sul pericolo di disinformazione.

Innanzitutto ribadiamo per l’ennesima volta che l’infermiere di triage al pronto soccorso NON fa diagnosi medica ma stabilisce la priorità di accesso alle cure tramite codice colore.

L’infermiere triagista non è nato ieri, figlio di una politica scellerata che intende utilizzare l’infermiere come surrogato del medico, come vuole far intendere Piovella, ma nasce nel ‘92 con apposita legislazione specifica.

I reparti a degenza infermieristica sono unità operative a bassa complessità clinica e ad alto carico assistenziale che prevedono la chiamata del medico su valutazione dell’infermiere.

Quando la malattia cronicizza ed il processo terapeutico è impostato le competenze professionali del medico devono lasciare spazio al lavoro della presa in carico dei bisogni di assistenza infermieristica anche in reparti appositi.

Non c’è da scandalizzarsi!

Perché gli infermieri, grazie al percorso di laurea magistrale, hanno anche competenze manageriali.

C’è da scandalizzarsi invece per la posizione conservatrice, baronale, cieca e ignara dei nuovi bisogni di salute della popolazione volta a mantenere salda la propria imprescindibile centralità nei processi di cura.

Gli infermieri intendono rassicurare questa parte della comunità medica che al nostro upgrading professionale e culturale NON CORRISPONDE un’erosione del campo di attività e responsabilità del medico (vedasi comma 566, legge di stabilità 2014).

I nostri valori, la nostra cultura e le nostre risorse vogliamo metterle a disposizione di un nuovo modo di rispondere ai bisogni di salute della collettività, insieme al medico.

Il SSN, oggi, deve fare i conti con i nuovi e complessi bisogni di salute della popolazione determinati dall’aumento della vita media, delle pluripatologie, delle fragilità e dell’instabilità clinica ed è dunque chiamato a garantire una nuova risposta che deve necessariamente riconfigurarsi non più SOLO in termini di guarigione della malattia ma spesso anche di cronicizzazione di essa.

Questo si traduce nella necessità di garantire la QUALITÁ DI VITA della persona CON la malattia.

Quale professionista può fornire questo nuovo tipo di risposta alla collettività?

Il medico si occupa di identificare una diagnosi medica e di impostare un processo terapeutico, evidentemente da solo non è sufficiente poiché NON si occupa di assistenza della persona con la malattia: sta tramontando il modello medicocentrico!

Un modello in cui il medico era l’unico depositario delle conoscenze e delle competenze relative alla presa in carico dei bisogni di salute della popolazione, in favore di un modello multidisciplinare secondo cui ogni professionista contribuisce con le proprie competenze a rispondere ad uno specifico bisogno di salute della persona. Il professionista dell’assistenza è l’INFERMIERE.

Solo con questa consapevolezza si potrebbe salvare il nostro Servizio Sanitario Nazionale Pubblico!

Per fortuna i giovani medici riconoscono questa necessità ma purtroppo in un mondo in transizione c’è chi si proietta al futuro; chi si lascia trascinare dal cambiamento e chi come Piovella si mantiene aggrappato a qualcosa destinato a scomparire.

Questo fenomeno si replica laddove è in atto una trasformazione, vedasi la politica.

Concludo dicendo ai colleghi di resistere a questo tipo di attacchi informando quanto più possibile i cittadini e gli altri attori della sanità con i quali lavoriamo fianco a fianco delle nostre reali, ma fin ora inespresse, competenze che possiamo mettere al servizio della comunità.

Aggiungo ai blog di interesse infermieristico di non dare spazio a chi fa anti -informazione e a chi getta fango su una categoria (la nostra) che tra tanti problemi riesce comunque ad erogare un’assistenza percepita di qualità da parte dei cittadini, anche a spese dei propri diritti.

GLI INFERMIERI MERITANO RISPETTO!

Raffaele Varvara

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