Convocata per domani una conferenza stampa al fine di spiegare le criticità del probabile sovraffollamento dovuto al gelicidio.
La Rsu del policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna ha convocato per domani, dalle 11 alle 12, una conferenza stampa presso il pronto soccorso. Scopo dell’incontro con gli organi di informazione è porre l’accento sulle criticità del gelicidio e delle relative ricadute in termini di sovraffollamento, di cui ci si ricorda ogni anno con colpevole ritardo.
Oggetto di contestazione è la decisione dell’azienda ospedaliera Sant’Orsola Malpighi di fronteggiare un probabile iper-afflusso attraverso l’attivazione della pronta disponibilità obbligatoria per tutto il personale infermieristico afferente al pronto soccorso e medicina d’urgenza. Tale decisione, comunicata solo ieri (20 dicembre), sarà operativa dal 24 dicembre al 15 aprile con l’utilizzo di due pronte disponibilità da utilizzarsi durante notturni e festivi.
“Appare chiaro – si legge nel relativo comunicato – che l’azienda ospedaliera Sant’Orsola sta mettendo in atto da tempo una vera e propria politica di demansionamento, sicché i professionisti sono costretti a svolgere mansioni inferiori, che influiscono negativamente sulla formazione e sulla crescita professionale, tanto da depauperare il loro bagaglio tecnico-culturale, limitandone le capacità e le possibilità di sviluppo”.
Nella conferenza stampa saranno inoltre spiegate le problematiche strutturali e organizzative riguardanti il pronto soccorso, dove i pazienti sostano su una barella nell’OT (Osservazione Temporanea) per una media di 8-10 ore, in attesa di un posto letto. Ciò dipende dalle scelte dell’assessore alla Sanità, che negli ultimi anni hanno portato al taglio di circa 200 posti letto, compromettendo il normale reflusso di pazienti alle unità operative. Senza contare che in OT è presente un solo bagno per i pazienti e i loro parenti. “Con queste modalità gestionali – scrive ancora la Rsu – l’azienda ospedaliera sta danneggiando il prestigio, la qualità e la sicurezza delle cure, nonché la competenza specialistica in un determinato settore”.
Il comunicato rimarca infine che la pronta disponibilità non è assolutamente menzionata nelle linee guida emanate dalla Regione. Linee guida che l’azienda, a quanto pare, si rifiuta di consultare, lasciando intendere di non essere disposta a cedere nemmeno di un millimetro. Ecco perché la Rsu si dichiara pronta a qualsiasi forma lecita di lotta, nessuna esclusa, fino allo sciopero, se ciò fosse necessario.
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