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Malnutrizione, un rischio concreto e pericoloso per i pazienti italiani

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Malnutrizione, un rischio concreto e pericoloso per i pazienti italiani
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Le stime della Società italiana di nutrizione artificiale e metabolismo offrono un quadro abbastanza chiaro in merito al rischio di malnutrizione che riguarda i pazienti ricoverati in ospedali ed RSA 

Il 15% degli assistiti è infatti a rischio di malnutrizione; incidenza ancora più gravosa per quanto riguarda i malati oncologici, tre milioni in italia, per i quali la mortalità in seguito alla malnutrizione riguarda un soggetto su cinque.

Mariangela Rondanelli, professore associato in Scienze e tecniche dietetiche applicate all’Università degli studi di Pavia, riferisce che un paziente su tre è malnutrito o a rischio malnutrizione e conferma i dati in merito ai pazienti affetti da patologia oncologica.

Sulla base di questo quadro epidemiologico il Cergas (Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale) della Bocconi, ha indetto una ricerca incentrata in particolare sui supplementi nutrizionali orali (Ons), strumenti sviluppati per la prevenzione e il trattamento della malnutrizione tenendo conto delle condizioni e della tipologia del paziente.

Per la prevenzione ed il trattamento della malnutrizione il rapporto del Cergas propone delle possibili raccomandazioni in merito all’ausilio degli Ons, come il rafforzamento delle evidenze in merito all’utilizzo degli stessi, e l’ausilio di criteri di accesso prioritario a determinati gruppi di pazienti, qualora vi fossero criticità nel garantire la copertura a livello nazionale di tali cure.

Secondo lo stesso rapporto, l’impatto economico degli Ons segue un andamento tendenzialmente positivo, poiché essi permettono di ridurre i rischi ed i tempi di ospedalizzazione nei pazienti malnutriti o a rischio, se trattati tempestivamente ed in maniera opportuna.

Nel 2015 gli Ons hanno interessato un mercato di 49,5 milioni di euro; dei quali il 68% derivanti da vendite presso le farmacie, e il 32% riguardanti pazienti soggetti ad istituzionalizzazione ed interamente a carico del servizio sanitario nazionale.

Sebbene non sia certo che tale mercato rifletta con precisione il fabbisogno nazionale della popolazione, l’inclusione di questi prodotti nelle liste di rimborsabilità rappresenterebbe una spesa sostenibile dal nostro servizio sanitario nazionale.

In attesa di cambiamenti in tal senso non resta che prendere atto dell’incidenza e della pericolosità della malnutrizione nei soggetti istituzionalizzati, riconoscendo un ruolo centrale ai medici specialisti in scienza dell’alimentazione e nutrizione clinica, affidandosi preferibilmente a centri di riferimento ed a team multiprofessionali.

Nicolò Roberi

Fonte: www.repubblica.it

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