Il caso è stato segnalato dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate” e ripreso dalla testata il Mattino. Motivo dell’aggressione: il presunto ritardo delle ambulanze.
Gravissimo episodio di violenza fisica e verbale a Napoli, stavolta ai danni degli equipaggi del 118 provenienti dalle postazioni di Ponticelli e del Loreto Mare. È già la 19esima dall’inizio del 2018.
Questi i fatti. Le postazioni sono allertate alle 22:59 di venerdì per un incidente stradale: coppia di giovani caduti dal motorino in piazza VII settembre (vicino a piazza del Gesù). La chiamata è per codice rosso, in seguito diagnosticato come codice giallo, con sospetta lesione ossea al femore e qualche contusione. Una decina di persone presenti, parenti e amici dei due ragazzi, aggrediscono entrambi gli equipaggi in maniera a dir poco selvaggia, peraltro in presenza della polizia.
Calci dietro la schiena, sputi, spintoni, pugni e schiaffi, diretti indistintamente a medici e infermieri. Il motivo sarebbe il ritardo nell’arrivo delle ambulanze, cosa assolutamente non veritiera poiché l’unità mobile più lontana ha impiegato venti minuti a giungere sul posto (tempi fisiologici per un codice rosso in ambito extraurbano). Non contenti, gli aggressori inseguono con auto proprie i mezzi del 118 fino al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli, dove il medico, la dottoressa Mariolina Luongo, è preso nuovamente di mira con calci e schiaffi. Entrambi gli equipaggi sono in stato di shock. Di seguito il messaggio di Giuseppe Galano, direttore del COT 118 – Attività territoriali e presidente di AAROI-EMAC Regione Campania:
“Voglio esprimere solidarietà e vicinanza agli equipaggi delle postazioni di Ponticelli e del Loreto, che sono stati aggrediti e oggetto per l’ennesima volta di minacce e violenze inaudite, con l’aggravante di non aver avuto nessuna protezione dalla polizia, che era presente sul luogo dell’evento, ma che avrebbe quasi giustificato la ferocia degli astanti per un presunto ritardo. Penso che il tristissimo episodio sia da attribuire all’inaccettabile carenza di risorse umane e di mezzi, che condizionano il nostro onerosissimo lavoro e ci rende vittime di un sistema che non regge più la richiesta di salute.
Le disattenzioni al 118 non sono più accettabili e, se perpetrate, porteranno da parte del personale a una resa e all’abbandono, risultando una perdita incolmabile di esperienze e competenze di chi ogni giorno, con abnegazione, sacrificio e attaccamento al lavoro, compie ordinari “miracoli” di assistenza all’utenza. Ma sarebbe anche la resa del Sistema pubblico, che fino a oggi ha garantito l’universalismo e l’eguaglianza delle cure. Spero ci siano da parte di chi ha il potere delle risorse e del cambiamento una presa di coscienza e una maggiore attenzione perché tutto questo non si disperda nel nulla. Ancora solidarietà a questi “eroi” e un sentito ringraziamento a tutto il 118”.
Ecco, invece, la risposta del territorio nella persona del dottor Gianpiero Fusco, dirigente medico I Medicina d’urgenza Asl Napoli 1 (118) e referente nazionale ANPO ASCOTI FIALS – dipartimento di Emergenza SAUESS 118 Asl Napoli 1 Centro:
“Gli operatori del 118, pur apprezzando la Sua immediata manifestazione di solidarietà , sono indignati e umiliati dai recenti accadimenti. Il numero di aggressioni, a tutt’oggi, è già pari a quelle registrate in tutto il 2017, e questo solo perché abbiamo cominciato a contarle da tale epoca. Il numero di richieste di intervento, nell’ultimo periodo, è triplicato. Il 118 nella Asl Napoli 1 Centro non è un servizio di emergenza territoriale, ma è esclusivamente un servizio di assistenza medico-infermieristica a domicilio, operativo h24. Una sorta di guardia medica con la sirena, perché facciamo i lavori che altri non vogliono fare o, più spesso, che non sanno fare. È dal 2000 che lamentiamo la cronica carenza di uomini e mezzi , è dal 2000 che lamentiamo di essere lontani dagli standard minimi di assistenza propri di un paese civile. Nessuno ci ascolta.
Il medico del 118 nella Asl Napoli 1 Centro è drammaticamente solo. È solo nella ambulanza, è solo nel PSAUT, è solo a casa del paziente, è solo in strada, è solo quando deve difendersi nelle aule giudiziarie (nessun medico del 118 è stato mai condannato, si sappia!). Il medico del 118 è solo anche quando, sempre più spesso, strappa una vita alla morte. Da ieri sera è ancora più solo. L’equipaggio sarebbe stato picchiato con la compiacenza delle forze dell’ordine presenti sul posto, inseguito durante il soccorso fino al Cardarelli, complice l’inerzia colpevole delle forze dell’ordine, addirittura sin dentro il Codice Rosso. Tutto ciò è insostenibile.
Noi tutti siamo consapevoli che la cittadinanza non è a conoscenza delle nostre problematiche e per questo, con varie iniziative, stiamo cercando, tra mille difficoltà, di educarla ai rudimenti del primo soccorso, ma oggi apprendo con stupore che anche le istituzioni sono sorde davanti alle nostre esigenze. Questa non è una missione, è un martirio. Da oggi, per quanto accaduto, alla solo ipotesi di aggressione, anche solo verbale, l’equipaggio 118 dovrebbe refertarsi al più vicino PS e sottrarre al territorio la postazione. Si impone un’immediata smentita del questore, perché quanto appreso non può e non deve essere vero. Perché. se cosi fosse, è inutile continuare il nostro lavoro. Tutti a casa, dunque, e salvatevi da soli”.
Fonti: Nessuno tocchi Ippocrate (pagina Facebook) e www.ilmattino.it
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