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Nursing Up: “Nessun infermiere coinvolto nei maltrattamenti di Arezzo. Si continua a vessare una categoria già mortificata”

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Nursing Up: “Nessun infermiere coinvolto nei maltrattamenti di Arezzo. Si continua a vessare una categoria già mortificata”
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Il presidente De Palma: “Operiamo in continuo stato di emergenza, come confermano i dati del report Osservasalute 2017, presentato oggi”.

Caso Arezzo, non erano infermieri i responsabili dei maltrattamenti agli anziani. Come denuncia il report Osservasalute 2017, reso noto oggi, servono anzi più infermieri per l’emergenza cronicità perché, con la professionalità garantita dalla formazione universitaria, si pongono a completa tutela dei cittadini più deboli.

Il sindacato di categoria Nursing Up stigmatizza la confusione che i media continuano a fare rispetto alle figure impegnate nell’assistenza, sottolineando che nessun infermiere è stato coinvolto nel caso dei maltrattamenti agli anziani nella casa di cura di Castel San Niccolò, in provincia di Arezzo. Ancora una volta si continua ad accusare ingiustamente la categoria. Per questo il sindacato chiede maggiore rispetto e più attenzione da parte degli organi di stampa in un momento particolarmente critico per professionisti sempre in prima linea, spesso aggrediti in corsia durante lo svolgimento del loro gravoso e delicato lavoro, architrave essenziale e non sufficientemente riconosciuto del Servizio sanitario nazionale.

Solo l’effettivo potenziamento dell’assistenza a lungo termine e dell’assistenza domiciliare può garantire una prospettiva di cambiamento al Paese. Una prospettiva che Nursing Up indica da tempo e che Osservasalute conferma nella sua interpretazione.

Nursing Up: “Da Aran la bozza del Ccnl con modifiche. Tutto da rifare?”
Antonio De Palma

“Gli infermieri operano in continuo stato di emergenza e, lo confermano ancora una volta i dati presentati oggi da Walter Ricciardi nel report Osservasalute 2017, la situazione va precipitando, visto che i professionisti sanitari: sorreggono il peso della sanità pubblica, ma sono insufficienti e hanno ormai un’età media di 50 anni per via del blocco decennale delle assunzioni; sono sottoposti a turni di lavoro massacranti e vengono anche sottopagati”. Così Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, commenta i dati di Osservasalute e i gravi episodi di Arezzo.

“Il nuovo Ccnl, che noi contestiamo e su cui chiediamo di riaprire le trattative – prosegue –, non migliora la situazione perché svilisce, anziché valorizzarlo, il ruolo degli infermieri italiani. Col grave effetto di allontanare i giovani dalla professione e confondere le figure coinvolte nell’assistenza sanitaria. Per questo il rischio è che un generico caregiver (badante, colf o oss) sia assimilato alla figura infermieristica, che invece ha compiuto percorsi formativi universitari altamente qualificanti, che l’Europa ci riconosce e ci invidia”.

E ancora: “Alcune aziende sanitarie si illudono di poter integrare il personale con figure che nulla hanno a che fare con la professione infermieristica. È il risultato di una politica miope e della disattenzione assoluta verso la nostra categoria e, di conseguenza, verso le istanze dei cittadini, che invecchiano sempre di più e che hanno diritto a un’assistenza qualificata e uniforme in tutte le regioni italiane. Non basta che il ministero e la politica continuino a sottolineare che la cronicità rappresenta l’emergenza del futuro, se poi si insiste a mortificare gli infermieri. Il cambiamento non è più rinviabile”.

Redazione Nurse Times

 

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