Il segretario territoriale Giovanni De Luca: “Il problema è l’assoluta carenza di personale”.
“Trentasei ore di servizio continuato, con sulle spalle le necessità assistenziali di oltre 400 detenuti della Casa Circondariale di Benevento. Parliamo, ovviamente, di un infermiere in servizio presso il carcere. È facile immaginare quali possano essere le ripercussioni in una situazione del genere, verificatasi lo scorso fino settimana, andando ad associare la particolarità dell’ambiente carcerario con quelle di un lavoro che comporta un carico psicofisico estremamente elevato”. È quanto denuncia Giovanni De Luca, segretario territoriale della Uil Fpl di Benevento.
De Luca punta poi il dito sulla carenza di personale all’interno della struttura carceraria beneventana: “Il problema è l’assoluta carenza di personale. Infatti l’infermiere in questione non ha ottenuto il cambio perché non c’era nessun altro operatore a disposizione. Ricordiamo che nel carcere sono in atto turni di 24 ore con un singolo lavoratore, da dividere tra sei infermieri, dei quali in realtà soltanto tre risultano a pieno regime. Appare evidente, quindi, come ci si trovi in una condizione di estrema precarietà. Effettivamente, un turno h24, anche se di un solo operatore alla volta, già sarebbe complicato da coprire con i 6 infermieri disponibili. Con la situazione attuale, invece, diventa praticamente impossibile”.
Quindi un’accusa ben circoscritta: “Ancora più grave è l’atteggiamento tenuto dal dirigente sanitario del carcere, che era presente al momento dell’accaduto e non ha preso provvedimenti. I carichi di lavoro, già estremamente pesanti, stanno registrando un ulteriore peggioramento, nonostante le continue iniziative della Uil Fpl. Siamo partiti chiedendo che ci fossero almeno due infermieri presenti per turno di lavoro, visto che l’attività si svolge su tre luoghi fisicamente separati tra loro. Invece, come si vede, le difficoltà si stanno acuendo”.
De Luca ne ha anche per Franklin Picker, direttore generale dell’Asl Benevento 1: “Non solo non ha mai voluto incontrarci, nonostante le continue richieste, ma sta mettendo in pratica un comportamento estremamente contradditorio. In passato ha parlato di personale in esubero e della necessità di allontanare gli operatori già attivi in carcere. Adesso, invece, ci troviamo proprio con quegli stessi lavoratori costretti a lavorare per 36 ore per garantire la necessaria continuità assistenziale. Cosa che con ogni probabilità si ripeterà anche nell’attuale fine settimana”.
In ultima analisi la Uil Fpl pensa a nuove, ulteriori azioni di protesta. “Pensiamo di rivolgerci all’Ufficio del Lavoro, al Prefetto e alla direttrice del carcere – conclude De Luca –. I carichi di lavoro sono insostenibili e sono a rischio l’integrità psicofisica degli operatori e le necessità assistenziali dei detenuti”.
Fonte: Quaderno.it
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