I dati relativi alla struttura genovese dimostrano che si tratta di un’eccellente soluzione per ridurre le spese e favorire un miglior turnover.
Trascorsi dodici mesi dall’inaugurazione del reparto a conduzione infermieristica presso l’ospedale genovese “Galliera”, è tempo di bilanci.
Numerosi aspetti positivi sono emersi dalla sperimentazione quali:
- riduzione dei tempi di attesa;
- aumento della produzione con ripercussione positiva sulla mobilità sanitaria;
- tempi di degenza contenuti con un aumento della capacità degli altri reparti fruitori di ricoverare altri pazienti;
- riduzione dei ricoveri inappropriati o ripetuti;
- continuità della presa in carico e delle cure anche nel post dimissione con un’educazione/informazione terapeutica.
La prima area di degenza a conduzione infermieristica del Nord Italia, inaugurata il 25 maggio 2017 presso l’E.O. Galliera ha preceduto la nascita di un analogo reparto presso l’Azienda di servizi alla persona (Asp) Emanuele Brignole, in particolare alla Rsa Doria di Genova-Struppa, avvenuta sei mesi dopo. Questo secondo step era stato preventivato da Regione Liguria e Alisa nell’ottica di una forte collaborazione tra le due strutture.
Il reparto ospedaliero del “Galliera” si è dimostrato un’eccellente soluzione per migliorare la gestione di pazienti stabilizzati che necessitano ancora di un breve periodo di ricovero, sia per ridurre le spese e favorire un miglior turnover negli altri reparti ospedalieri. La realtà operativa è dotata di 12 posti letto ed un organico dedicato composto da 1 coordinatore infermieristico, 7 infermieri e 6 Oss. Il medico del reparto di provenienza continua a seguire il paziente fino alla dimissione dall’ospedale.
Nella struttura vengono ricoverati pazienti clinicamente stabili, provenienti da tutti i reparti ospedalieri, a esclusione delle strutture ad alta intensità di cura (Rianimazione e UTIC). Nel periodo compreso tra il 1 giugno 2017 ed il 30 aprile 2018 il numero dei ricoveri è stato 499, le giornate di degenza 3851 per una media di 7,84 giorni (la degenza massima, di norma, è prevista in 15 giorni). Su 499 pazienti solamente l’1% (5 pazienti) ha avuto necessità di un nuovo ricovero.
Anche i dati relativi all’Asp Brignole sono più che incoraggianti: dal 5 dicembre 2017 al 30 aprile 2018 l’Area a conduzione infermieristica ha ospitato 100 pazienti. Le giornate di degenza sono state 1.572 con una degenza media di 15,72 giorni (la degenza massima prevista dal disciplinare è di 30 giorni): dei 100 pazienti, solo il 4% (4 pazienti) è stato successivamente trasferito al pronto soccorso del Galliera. In entrambe le strutture l’accesso per i parenti/conoscenti è libero e, quando possibile, i familiari sono coinvolti nella gestione del paziente.
“L’Area a conduzione infermieristica – afferma la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria, Sonia Viale – rappresenta un modello virtuoso, garantendo ai pazienti la continuità dell’assistenza. Il nostro impegno, di Regione e Alisa, che ha svolto un ruolo fondamentale anche nella fase di avvio e sperimentazione, è quello di aprire reparti analoghi in tutto il territorio ligure: tutte le Asl, con il coordinamento di Alisa, sono già al lavoro in questa direzione”.
Prosegue Viale: “L’area a conduzione infermieristica dell’ospedale Galliera e del Brignole costituisce un esempio concreto di integrazione tra ospedale e territorio, che è uno dei pilastri del Piano Socio Sanitario approvato a dicembre. L’altro tassello è il rafforzamento di quello può e deve essere fatto a domicilio: la figura dell’infermiere, con la sua altissima professionalità, può rispondere al meglio alle fragilità dei cittadini anziani”.
Spiega la dottoressa Isabella Cevasco, responsabile S.S.D. Professioni Sanitarie dell’E.O. Ospedali Galliera: “L’Area Cure Infermieristiche in questo anno di attività ha dato grandi soddisfazioni a tutti noi. È stata una sperimentazione interessante, sia dal punto di vista umano che organizzativo.
Il direttore generale dell’E.O. Ospedali Galliera, Adriano Lagostena, sottolinea che “si tratta di un modello assistenziale utile per tutti i pazienti che abbiano completato il percorso diagnostico/terapeutico, ma che necessitino ancora di una continuità assistenziale complessa, di tipo infermieristico, prima del rientro a domicilio o in residenze sanitarie assistenziali”.
Il commissario straordinario dell’Asp E. Brignole, Marco Sinesi, aggiunge: “l’Area Cure Infermieristiche rappresenta un grado di elevata umanizzazione nel rapporto paziente e struttura ospedaliera. Il miglioramento della qualità assistenziale rende possibile l’integrazione tra la struttura ospedaliera stessa e il territorio, tanto più importante in quanto la Liguria è una regione orograficamente complessa dove, più che mai, l’esigenza della gestione dei pazienti in regime di post ricovero diventa centrale nella soddisfazione dei bisogni del malato e nella razionalizzazione dei costi”.
Simone Gussoni
Fonte: Il Secolo XIX
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