Ore di tensione per molte persone a causa di un incidente occorso ad un infermiere e speleologo triestino, rimasto intrappolato sotto la cima del Monte Canin nella Alpi Giulie.
Il professionista sanitario sarebbe bloccato a quota 2200 metri, a causa di un infortunio ancora imprecisato.
Un team di Soccorso Alpino è ora al lavoro insieme ad una squadra di sanitari speleologi.
Un medico specializzato, prelevato in Slovenia con l’elicottero della Protezione Civile, e un infermiere speleologo, sono entrati in grotta tra le 18 e le 18.30 di ieri.
Presumibilmente, dovrebbero aver già raggiunto il ferito, che si trova a 200 metri di profondità.
All’opera anche una squadra alpina del CNSAS FVG che ha liberato dall’esterno un secondo varco d’ingresso, precedentemente ostruito dal ghiaccio. Sarà così creata una eventuale seconda possibilità di passaggio.
Si sta cercando di approfittare al massimo delle ore di luce disponibili per portare in quota con l’elicottero più materiale possibile che potrà servire per il soccorso.
Anche la regione Umbria ha inviato una squadra specializzata di disostruttori, che verrà caricata poi sull’elicottero dell’Esercito, l’unico velivolo che è abilitato al volo notturno.
Al momento nessuno conosce quali siano le reali condizioni dell’infermiere ferito, perché non è ancora stato possibile comunicare con l’interno.
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