Non ha retto Rhian Collins, infermiera 30enne gallese in servizio presso la struttura psichiatrica Cefn Coed Hospital.
Da anni vittima di mobbing, veniva obbligata ad orari disumani con frequenti turni di notte venendo regolarmente emarginata e umiliata da colleghi e superiori.
Tutto ciò ha logorato la sua fragile mente fino a farle prendere la decisione di suicidarsi nella propria abitazione di Dunvant Road, nella città di Swansea.
È stata ritrovata impiccata nella propria camera da letto, dopo molti tentativi di denuncia ignorati.
Ora il tribunale valuterà se possano essere intraviste responsabilità indirette nella morte dell’infermiera, vittima di mobbing.
La donna aveva cercato di reagire migliorando il proprio aspetto: aveva intrapreso una dieta dimagrante rigidissima, recandosi in palestra anche quattro volte al giorno per sottoporsi a brevi sessioni di allenamento.
Ma mentre il corpo andava in contro a miglioramenti, la sua psiche scivolava sempre più in basso.
La ragazza avrebbe cercato anche una diversa occupazione, come raccontato dai famigliari, senza però riuscire a trovare mai nulla di soddisfacente.
Un mese prima del gesto estremo, tutti i conoscenti notarono un cambiamento nel suo volto: “Sembrava distrutta”, racconta una conoscente.
Gia in passato aveva parlato con alcuni confidenti di un possibile suicidio, non venendo però presa in considerazione. Nel mese di marzo, dopo che risultò irreperibile per molte ore, la Polizia fu costretta a fare irruzione nell’abitazione, ritrovando il cadavere.
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