Giunge all’attenzione della nostra redazione un documento redatto da GRG-BS group, Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia.
Nel file, visionabile liberamente sul loro sito, sarebbe contenuta una procedura operativa denominata “Procedura operativa per la gestione della terapia farmacologica”.
In questo documento vengono suddivise le responsabilità del processo di somministrazione in maniera del tutto discutibile.
Analizzando il testo è possibile notare immediatamente come l’attività di somministrazione della terapia orale venga attribuita al personale di supporto.
“Al momento della somministrazione l’OSS prenderà l’apposito carrello corredato dal quaderno della terapia.”
Egli, quindi, si dovrà attenere alle seguenti indicazioni:
- controllare attentamente la “scheda della terapia farmacologica”; ogni dubbio interpretativo e/o incompletezza deve essere immediatamente riportata all’Infermiere.
- identificare correttamente l’ospite.
- applicare la regola delle “6 G”: Giusto paziente, Giusto farmaco, Giusta dose, Giusta via, Giusto tempo, Giusta registrazione.
- non lasciare mai i farmaci incustoditi.
- documentare l’avvenuta somministrazione sull’apposita modulistica.
- Segnalare all’infermiere e, qualora assente, al servizio di Guardia Medica, eventuali reazioni avverse ai farmaci.
- Segnalare negli appositi carteggi, nonché nella consueta consegna, l’avvenuta somministrazione dei farmaci al bisogno.
Non occorre certo ricordare come un operatore sociosanitario, senza nulla togliere alla professionalità e competenza che lo contraddistinguono, non possa in alcun modo mettere in atto quanto specificato nella procedura operativa.
La distorta interpretazione data dall’autore di questo assurdo elaborato utilizza il fantomatico tormentone presente nell’allegato B del Profilo Professionale dell’Oss riportatodi seguto:
”L’oss è in grado di aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti”
Piu volte si confondono in maniera evidentemente voluta i concetti di “aiuto nell’assunzione” e “somministrazione farmacologica”.
“Quando l’ospite assume la terapia (orale e topica) con eventuale aiuto del personale di assistenza (OSS) dipendente dal Comune di Torino, all’Infermiere viene riconosciuta la responsabilità di predisposizione del carrello ed all’operatore socio assistenziale la responsabilità dell’aiuto alla persona nella fase di assunzione.”
Possiamo dunque immaginare come, in una struttura simile, l’infermiere prepari precedentemente i farmaci che poi l’operatore socio assistenziale (in questo caso) somministrerà autonomamente.
Anche la valutazione e la somministrazione di eventuale terapia all’occorrenza sarebbe “attribuita” al personale assistenziale di supporto, in barba a qualsiasi legge dello Stato italiano.
Provvederemo a segnalare tale comportamento criminale all’Ordine Provinciale degli Infermieri territorialmente competente e alle autorità di Polizia Giudiziaria per gli accertamenti del caso, prima di dover leggere una pagina di cronaca nera riguardante un ospite di una struttura nella quale viene applicata tale procedura.
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