Lo ha segnalato l‘ultimo bollettino sulla malattia dell’Istituto Superiore di Sanità: in Italia e per la precisione in Sicilia, ci sono stati altri due decessi a causa del morbillo, che hanno portato a 6 il numero dei morti dall’inizio dell’anno.
Come si legge nel documento, trattasi di due persone adulte e non vaccinate, una di 51 anni e una di 29. Gli esperti dell’ISS: “In tutti i casi, la causa del decesso è stata una grave insufficienza respiratoria e/o arresto cardio circolatorio. Tutti i casi erano non vaccinati al momento del contagio”.
La ministra della salute Giulia Grillo, durante il question time di ieri in Senato, ha parlato di “epidemia in atto” e di come “obbligare alle vaccinazioni può essere necessario, ma non è sufficiente a fini di prevenzione”.
I dati, infatti, sono preoccupanti: quest’anno, dal 1 gennaio al 31 agosto, i casi di morbillo segnalati in Italia sono stati 2248 e la regione che ‘vanta’ il numero maggiore di segnalazioni (1116) e l’incidenza più elevata (333 casi per milione di abitanti) è la Sicilia.
Approfondendo, l’età media delle persone colpite è 25 anni, mentre sono stati segnalati casi di bimbi al di sotto dei 5 anni di età (138 con meno di 12 mesi di vita).
Al momento del contagio, il 91,1% dei soggetti colpiti non era vaccinato, mentre il 5,5% aveva effettuato una sola dose. Nel documento è specificato anche che il 48,9% degli ammalati ha sviluppato almeno una complicanza e nel 59,4% è stato necessario ricorrere al ricovero ospedaliero. Anche 98 operatori sanitari sono stati colpiti, di cui 52 hanno sviluppato complicanze (ben il 53,1%!).
Parlando del vaccino, la ministra Grillo ha spiegato che “l’aumento di coperture che l’obbligo ha prodotto nelle generazioni dei nuovi nati non ha interrotto la diffusione della malattia” in quanto “l’eliminazione del morbillo richiede l’attuazione di un complesso di interventi, descritti in un Piano già disponibile e che è stato tuttavia colpevolmente dimenticato dal 2011, oltreché non finanziato. Per interrompere l’epidemia occorre, per esempio, promuovere la vaccinazione tra gli operatori sanitari per garantire le occasioni di contatto con i servizi sanitari e occorre potenziare molto la comunicazione sociale. Ecco perché intendo aggiornare rapidamente il Piano Morbillo e proporre al Governo e alle Regioni di assumersi impegni concreti, trasformando le raccomandazioni del Piano in azioni finanziate e verificabili”.
In conclusione, la ministra auspica “che siano previste iniziative concrete: potenziare i servizi vaccinali, rendere operativa l’anagrafe nazionale, monitorare le coperture e gli eventi avversi e finanziare adeguatamente la spesa”.
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