Il sistema, proposto dall’assessore alla Sanità del Piemonte, Antonio Saitta, consente risparmi consistenti sul prezzo dei medicinali e libera risorse da reinvestire nel Ssn.
Scr, la società di committenza della Regione Piemonte, ha aggiudicato la gara per la fornitura di adalimumab, un farmaco biologico usato per malattie come l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica e il morbo di Crohn. Si tratta del primo caso di accordo tra cinque Regioni italiane, finalizzato a bandire una gara sovraregionale per l’acquisto di medicinali e a ottenere risparmi consistenti sul prezzo degli stessi, liberando risorse da reinvestire nel Servizio sanitario nazionale.
Le Regioni associate al Piemonte nel bando di gara sono Lazio, Sardegna, Valle d’Aosta e Veneto, per un totale di circa 17 milioni di persone interessate, quasi un terzo dell’intera popolazione italiana. L’indizione di un bando per la fornitura, avvenuta contemporaneamente alla scadenza del brevetto del farmaco “originatore” e all’immissione sul mercato del biosimilare, ha consentito una riduzione del 65% del costo sostenuto dalle Regioni e un risparmio di oltre 31 milioni di euro.
“Si tratta di un fatto storico – sottolinea Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni –. È la prima volta che in Italia più Regioni si accordano per effettuare una gara di tali proporzioni, ed è anche la dimostrazione che sulla farmaceutica ci sono ancora molti margini per ottenere risorse da reinvestire nel sistema sanitario. Si tratta di un’esperienza che abbiamo portato avanti in questi anni come Giunta Chiamparino e che ora mettiamo a disposizione di tutte le Regioni. Uniamoci per fare gare d’appalto comuni”.
Sono 111.929 le fiale messe a gara: l’importo unitario è sceso dai 424,32 euro pagati inizialmente ai 298 euro della base d’asta, fino ai 146,72 euro del prezzo dell’effettiva aggiudicazione, grazie all’ulteriore ribasso avvenuto. Il costo per le Regioni è così sceso dai 47,5 milioni di euro spesi prima della gara agli attuali 16,4 milioni di euro.
Lo scorso anno Saitta aveva scritto agli altri assessori regionali alla Sanità, proponendo l’avvio di gare uniche per la fornitura di medicinali, con lo scopo di incentivare la concorrenza e ottenere consistenti riduzioni sui costi. La gara appena conclusa è il primo risultato di questa forma di collaborazione. “Oggi rafforzo quella proposta – dichiara –. Sono certo che, sulla base dei risultati ottenuti, si possa procedere sempre di più a intese tra le società di committenza regionale, anche in vista delle prossime gare per la fornitura di farmaci”.
Nei prossimi mesi dovrebbero essere immessi sul mercato nuovi farmaci biosimilari del bevacizumab e del teraparatide, medicinali per i quali, a livello nazionale, le Regioni spendono rispettivamente 155 e 85,4 milioni di euro l’anno.
Redazione Nurse Times
Fonte: Askanews
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