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Arresto cardiocircolatorio extraospedaliero non traumatico: meglio un dispositivo automatico o le compressioni toraciche manuali?

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Un dispositivo automatico per la rianimazione cardiopolmonare sternotoracica simultanea (SST-CPR) è un apparecchio in grado di erogare le manovre di rianimazione effettuando simultaneamente e ciclicamente compressioni toraciche e sternali attraverso un pistone.

 

L’obiettivo che si sono posti i ricercatori del Department of Emergency Medicine della National University Bundang Hospital di Seoul è stato confrontare gli effetti emodinamici di una rianimazione cardiopolmonare effettuata attraverso un device SST-CPR e quella effettuata con tecniche manuali standard per la rianimazione nei pazienti in arresto cardiaco.

 

La metodologia applicata è stata quella del trial randomizzato effettuato sui casi relativi a vittime di arresto cardiaco in ambiente extraospedaliero della durata di almeno 20 minuti dopo l’arrivo dei soccorritori professionali.

 

Ai pazienti sono stati posizionati un catetere femorale arterioso ed un catetere venoso centrale in giugulare interna. Il consenso informato è stato fatto firmare ad ognuno prima dell’arruolamento.

 

I pazienti sono stati randomizzati in SST-CPR o STD-CPR basandosi sul giorno del mese dell’evento acuto.

 

L’outcome primario è stato il confronto tra pressione di perfusione coronarica (CPP) stimata tra i gruppi SST-CPR e STD-CPR.

 

L’outcome secondario è stato un confronto tra pressione arteriosa sistolica durante le compressioni, pressione arteriosa diastolica durante le compressioni, pressione sistolica in atrio destro, pressione diastolica in atrio destro, percentuale di ritorno di circolazione spontanea, sopravvivenza a 30 giorni dall’evento, outcome neurologico favorevole a 30 giorni dall’evento ed eventi avversi tra i due gruppi.

 

I risultati riguardanti i 62 pazienti che hanno manifestato un arresto cardiaco extraospedaliero non di origine traumatica e giunti in Pronto Soccorso sono stati i seguenti:

  • 24 pazienti sono stati rianimati con un device automatico SST-CPR
  • 38 hanno ricevuto una rianimazione manuale standard (STD-CPR)

 

L’acquisizione e l’analisi dei parametri emodinamici è stata completata in 11 pazienti (46%) del gruppo SSR-CPR ed in 14 pazienti (36,8%) appartenenti al gruppo STD-CPR.

 

La pressione arteriosa sistolica durante le fasi di compressione, la pressione sistolica/diastolica atriale destra ed i volumi polmonari non sono risultati differenti tra i due gruppi.

 

La pressione arteriosa diastolica mediana durante le compressioni (pressione arteriosa femorale nelle fasi di non compressione) è risultata 20 mm Hg (media 22 mm Hg; 95% confidence interval [CI] da 5 a 38 mm Hg) e 0 mm Hg (media -2 mmHg: 95% CI da -21 a 18 mm Hg) nel gruppo SST-CPR (p = 0.002), rispettivamente.

 

La CPP mediana stimata era di 10 mm Hg (media 16 mm Hg; 95% CI da 1 a 31 mm Hg) e 2 mm Hg (media 4 mm Hg; 95% CI da -4 a 12 mm Hg) nel gruppo SST-CPR nel gruppo STD-CPR (p = 0,017), rispettivamente.

 

In conclusione, la rianimazione cardiopolmonare effettuata attraverso dispostivo automatico SST-CPR ha permesso di ottenere risultati migliori per quanto riguardi la CPP stimata, confrontata con quella dei pazienti sottoposti a rianimazione manuale standard in seguito ad arresto cardiaco extraospedaliero di origine non traumatica.

 

Simone Gussoni

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