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L’infermieristica e la ricerca sociale: assistenza e comprensione dell’uomo

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L’infermieristica e la ricerca sociale: assistenza e comprensione dell’uomo
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Proponiamo un interessante contributo del nostro collaboratore Umberto Donato.

L’infermieristica, in quanto disciplina con approccio olistico (ossia globale), presuppone l’erogazione di un’assistenza che comprenda ogni aspetto della persona umana, a partire dalla dimensione più strettamente fisica. Ma l’essere umano non è solo corpo e l’infermieristica non può rinunciare all’apporto delle scienze umane, correttamente inserite nei programmi dei corsi di laurea.

La ricerca infermieristica, allora, non può e non deve concentrarsi solo sulla dimensione strettamente clinica e assistenziale o deontologica, ma ha la possibilità di aprirsi a nuove prospettive. Fondamentale è la tensione verso l’evidence based practice, così da consolidare la pratica infermieristica su prove di efficacia, ma altrettanto utili sono la conoscenza e l’utilizzo delle tecniche tipiche della ricerca sociale per comprendere in maniera più profonda il fenomeno assistenziale. Parliamo, per esempio, dell’applicazione dei paradigmi e delle tecniche tipiche della ricerca qualitativa, che mira a una comprensione profonda e verticale dei fenomeni sociali e del vissuto di chi ne fa esperienza.

Tale approccio (come anche quello quantitativo, più  utilizzato per verificare l’efficacia di una procedura assistenziale secondo il metodo sperimentale) è decisamente stimolante per lo sviluppo della disciplina infermieristica in tutta la sua ampiezza. Ad esempio, Kneipp e colleghi (2011) hanno progettato e testato un intervento di gestione di casi infermieristici nella sanità pubblica per donne con patologie croniche utilizzando una tecnica detta “ricerca-azione-partecipativa”.

Ma si può ricordare anche Montanari e collaboratori, che all’Università degli studi di Torino hanno esplorato e descritto il significato delle esperienze di studio all’estero degli studenti infermieri attraverso uno studio “fenomenologico”. O ancora Lundh e colleghi (2012), che hanno utilizzato un altro metodo, conosciuto come “Grounded Theory” per comprendere il processo di sospensione del fumo dal punto di vista dei pazienti con broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO) , conducendo una serie di interviste a 18 pazienti, così da definire un modello teorico che mettesse in luce i fattori legati alla decisione di smettere di fumare.

Questi sono alcuni dei tanti esempi di ricerca, qualitativa nello specifico, che ci permettono di comprendere come l’ampiezza della disciplina infermieristica consenta ai professionisti che la padroneggiano uno sguardo davvero completo sull’uomo, tenendo conto del contesto sociale, dei risvolti psicologici e culturali del problema di salute e assistenziale. Dopotutto la Nightingale stessa asseriva che l’assistenza è la più bella delle arti proprio perché ha come materia prima l’uomo. Per chi volesse approfondire il discorso è possibile leggere il testo di Marisa Cantarelli, Gli infermieri nella ricerca – Metodologia della ricerca sociale applicata all’infermieristica.

Umberto Donato

Fonti: D.F. Polit, C. Tatano Beck, Fondamenti di ricerca infermieristica, Mc Graw Hill Education, 2014

 

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