Il ministro della Salute ha pubblicato un post su Facebook per replicare seccamente a un articolo di Repubblica.
Prosegue la battaglia social di Giulia Grillo contro quelle che lei definisce “fake news”. Dopo il chiarimento sui “farmaci orfani”, ecco un nuovo post su Facebook. Stavolta il ministro della Salute se la prende con Repubblica, “rea” di aver pubblicato lo “stralcio di un documento che proverebbe la mia intenzione di ‘schedare’ i componenti uscenti del Css, Consiglio superiore di sanità”. Di seguito il testo completo.
“Facciamo chiarezza. Innanzitutto vi mostro il documento integrale (https://www.giuliagrillo.it/documento_integrale/) cui si fa riferimento e che non è stato sollecitato da me PRIMA di decidere la revoca delle nomine dei membri non di diritto del Css, ma costituisce un appunto del tutto informale che ho chiesto in chat ai miei colleghi parlamentari DOPO aver sciolto la commissione.
Perché l’ho fatto? Perché a seguito dello scioglimento del Css, da più parti, in primis dalle dichiarazioni della ex presidente Siliquini, si chiedeva di agire separando la politica dalla scienza. Semplicemente, nel corso di normali interlocuzioni, ho chiesto ai colleghi se avevano notizie di attività politica da parte degli ormai ex membri. Il risultato è sotto i vostri occhi.
Vi sembra un dossier? Non ho mai avviato dossieraggi (e mai lo farò), figuriamoci via chat! Il Movimento 5 Stelle è per la trasparenza, per cui mi interessava semplicemente capire in vista di nuove nomine, qualche nota di rilievo PUBBLICA di cui non ero a conoscenza. Ho dichiarato che alcuni ex componenti avrebbero potuto essere rinominati, mi interessava avere qualche informazione. Sottolineo che dal testo non vi sono demeriti: nessuno è così folle da pensare che aver operato un ex presidente del Consiglio possa costituire una nota negativa o che avere una moglie che ha collaborato con un esponente politico dell’opposizione possa costituire un vulnus.
Ho agito e agirò sempre per i cittadini in trasparenza, per valorizzare il merito nelle nomine e non le appartenenze politiche. Leggo dichiarazioni di fuoco da parte delle opposizioni: è il gioco delle parti. Accusare di epurazione e fascismo, di ‘allarme per la democrazia’, un ministro che legittimamente si informa sul profilo, ripeto PUBBLICO, di membri di una commissione è semplicemente assurdo e fuori dalla realtà dei fatti, che vi presento per quello che sono.
Rinnovare le commissioni, aprendo le porte al nuovo, magari a chi pur avendo i titoli non ha i legami ‘giusti’ è un’operazione che il Paese probabilmente non ha mai visto, e questo dà chiaramente fastidio a qualcuno. Il documento integrale è consultabile qui: https://www.giuliagrillo.it/documento_integrale/”.
Giuseppe Papagni
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