Il presidente della Regione ha firmato i decreti per la stabilizzazione dei precari e l’assunzione di nuovo personale.
«Ho firmato i decreti per il piano del personale della sanità, approvando l’assunzione di 7.609 dipendenti in Campania». Vincenzo De Luca condisce il suo annuncio con la consueta enfasi («È un evento di portata storica»), ma quantomeno si inizia ad invertire la rotta con il via libera ai decreti per far fronte al fabbisogno delle aziende sanitarie e ospedaliere della Campania. Una svolta che arriva dopo oltre un decennio di continue soppressioni di unità lavorative (si calcola che siano più di 13mila) e di lunghissimo blocco del turnover. Gli enormi sacrifici degli ultimi anni, soprattutto i disagi e i disservizi che hanno dovuto subire i cittadini, e gli avanzi di bilancio che si registrano da almeno un quinquennio, ora consentono un po’ di ossigeno.
Il presidente della Regione ha spiegato di aver approvato tutti i piani per il personale presentati dalle Asl e dalle Aziende ospedaliere della Campania. «Parliamo – ha ribadito – di 7.609 nuovi posti, di cui quasi metà è destinata alla stabilizzazione dei precari di lungo corso: saranno, credo, non più 1.500. Quindi stabilizzeremo i precari e avremo la possibilità di assumere nuovi medici, infermieri, amministrativi, tecnici per oltre 5.500-6.000 unità». De Luca ha inoltre tenuto a precisare: «L’operazione ci consentirà di affrontare meglio anche le tante emergenze». Sebbene permanga il rischio dei concorsi che vanno a vuoto per mancanza di medici specialisti: «Si fa fatica persino a espletare i concorsi per i medici di pronto soccorso, in quanto mancano i sufficienti profili. Ma le nuove assunzioni ci permetteranno di affrontare positivamente questi problemi».
Le 7.609 assunzioni, tra stabilizzazione dei precari e nuovi dipendenti, saranno programmate nel triennio 2018/2020 attraverso l’espletamento delle procedure di selezione pubblica. Un passaggio, quest’ultimo, sul quale De Luca passa e ripassa con ossessiva attenzione, tanto che è tornato a reagire con durezza contro chi, tra i precari, aspirerebbe a corsie preferenziali per la stabilizzazione («Se lo mettano bene in testa: non accetteremo ricatti»). Considerato che attualmente sono 42.400 i dipendenti del Servizio sanitario regionale, a pieno regime si arriverà alla soglia delle 50mila unità lavorative coperte. L’ospedale Cardarelli, tra i presidi in maggiore sofferenza, ha presentato un fabbisogno di 269 nuove assunzioni tra medici, infermieri e amministrativi.
Commenti positivi dal leader dei Verdi e consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli: «Si tratta di un passo fondamentale per uscire dalla situazione emergenziale che caratterizza alcune realtà del comparto regionale». Per la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan, di Leu, «si va verso una normalità che dovrà culminare con la cessazione del commissariamento da parte del ministro Grillo». E proprio Giulia Grillo, nei prossimi giorni, effettuerà un blitz in alcuni ospedali napoletani, tra cui il San Giovanni Bosco, da mesi al centro di polemiche e scandali a causa dell’invasione di formiche.
Il consigliere regionale pentastellato Valeria Ciarambino ha invece denunciato: «La sanità in Campania continua a essere un settore che segue esclusivamente logiche elettorali, lontane dalle reali esigenze dei nostri cittadini, gestito sempre più per favorire i privati, a scapito del servizio pubblico. L’annunciato depotenziamento dell’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, previsto dal piano ospedaliero di De Luca, è soltanto l’ultimo emblematico esempio. Si annunciano grandi opere, come un nuovo ospedale a Giugliano, ma nell’attesa s’indebolisce l’offerta sanitaria di una struttura strategica come il San Giovanni di Dio».
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
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