Più di 20 milioni di denaro pubblico per la fornitura di lavoratori interinali al Vecchio Policlinico, tra cui tanti gli infermieri
Verdi: “Soldi che potevano servire per le attrezzature. Lo denunciammo nel dossier presentato in Procura, basta con questi sistemi clientelari. Soddisfatti per il rispetto delle regole nel concorso della Asl Napoli 1”
“Ventiquattro milioni di euro più Iva. Tanto costerà alla sanità campana la fornitura di lavoratori in somministrazione acquistata per il Vecchio Policlinico. Il contratto è stato concluso nonostante la presenza di un bando di mobilità con tanto di graduatoria da cui attingere. Si tratta di un’operazione che sottrae risorse che potevano essere impegnate per l’acquisto di attrezzature”.
Lo sostengono il consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione Sanità Francesco Emilio Borrelli e il segretario del Mic Giovanni Petrillo.
“Un lavoratore interinale – proseguono Borrelli e Petrillo – costa il 30 percento in più. Non si comprendono le ragioni che abbiano portato alla stesura di un accordo costituisce un impegno per i prossimi quattro anni. Tale operazione, gestita attraverso la Soresa, va nella direzione opposta rispetto a quanto indicato dalla Regione Campania nel decreto n. 34 in cui è previsto il divieto, a partire dal 31 dicembre 2018, di acquistare forniture di lavoratori interinali e il graduale disimpegno, alla scadenza, dai contratti già in essere. Da tempo denunciamo questo tipo di sprechi. Nel 2017 presentammo un dossier in Procura per evidenziare le relazioni di parentela tra il 70 percento degli assunti tramite le agenzie interinali e il personale degli ospedali. Crediamo sia arrivato il momento di finirla con le forniture di lavoratori che non fanno altro che creare clientele e situazioni nebulose”.
Borrelli e Petrillo esprimono soddisfazione, invece, “per il rispetto delle normative nel nuovo concorso indetto dalla Asl Napoli 1. Si è proceduto nel pieno rispetto di quanto previsto nel decreto n. 6 dell’11 febbraio 2016. Tra l’altro il bando prevede la destinazione di 25 unità all’ospedale Capilupi di Capri, una struttura che necessitava di nuovo personale. L’auspicio è che si faccia come per il concorso al Cardarelli con la predisposizione di una banca dati delle domande che permetta ai partecipanti di prepararsi al meglio in vista delle prove concorsuali”.
Redazione NurseTimes
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