Ottenere la laurea triennale in infermieristica resta il sogno di molti giovani dopo il conseguimento del diploma di maturità.
Quello che molti ignorano è la possibilità di diventare infermieri frequentando un corso online organizzato dall’universita “La Sapienza”, denominato “Infermieristica X”.
Riportiamo di seguito la testimonianza di un collega che ha seguito questo percorso formativo.
Gentile redazione, sono Vincenzo Martinelli un infermiere trentenne in servizio presso l’ospedale Sant’Antonio di Padova.
Il mio percorso formativo si è svolto nella città di Roma, in una modalità “atipica”, oggetto di discussione di alcuni post, ed è con questa mia testimonianza che vorrei porre fine a dibattiti poco costruttivi e per nulla utili alla professione.
La mia carriera in breve: dopo la laurea conseguita nel novembre 2016 con lode, ho iniziato sin da subito ad esercitare in una nota cooperativa romana nel setting dell’assistenza domiciliare, esperienza che personalmente mi ha dato poco (se non i contributi da versare all’ENPAPI). Dopodiché ho avuto un’esperienza in una casa di cura molto ambita nel territorio napoletano per poi approdare da “interinale” nell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.
Per questi e per altri motivi, contemporaneamente all’attività lavorativa, partecipavo ai vari concorsi banditi dalle aziende ospedaliere del nord Italia e sin da subito ho iniziato il mio percorso nel pubblico impiego, prima nella U.O. di Medicina e Cardiologia dell’ospedale di Jesolo e poi nella U.O. di Chirurgia/Urologia dell’ospedale Sant’Antonio di Padova.
Mi sono appassionato al mondo del Wound Care e attualmente sono discente del Master di I livello In Gestione delle lesioni cutanee e ferite difficili presso l’Università degli Studi di Padova.
Il mio percorso formativo, come scritto precedentemente, viene considerato “atipico”. Tutto questo perché tutta la parte formativa viene erogata tramite video, con lezioni disponibili sulla piattaforma gestita da Unitelma Sapienza.
Io ed i miei colleghi, siamo stati i primi iscritti a questo corso di laurea, che è bene ricordare, è un corso gestito INTERAMENTE dall’Università Degli Studi Di Roma La Sapienza con sede al Policlinico Umberto I di Roma. Di conseguenza c’è il test di ingresso lo stesso giorno in cui si tiene su tutto il territorio nazionale e le tasse universitarie vengono calcolate sulla base del modello ISEE.
Per farla breve, è un normalissimo corso di laurea di un’università pubblica come La Sapienza di Roma.
Come scritto sopra, le lezioni sono a disposizione dello studente 24 ore su 24. Gli esami si svolgono ovviamente in presenza e quasi in toto sono orali, a volte scritti e orali. A differenza di tanti corsi “tradizionali” dove gli esami si superano con dei test multipli dove girano le stesse domande dai tempi degli antichi romani.
Si svolgono laboratori, seminari ed ADE in presenza e c’è sempre la possibilità di contattare un docente e prendere appuntamento per ricevere chiarimenti. Il corpo docenti insegna in tutti gli altri corsi di laurea afferenti a La Sapienza.
Le mie considerazioni personali sono più che positive, vi sono punti di forza ed allo stesso tempo punti di debolezza, come la mancanza di socializzazione e confronto che un’esperienza universitaria dovrebbe fornire.
Quando è partito su questo nuovo corso c’era molto scetticismo, anche da parte dell’ex collegio Ipasvi di Roma, tant’è che all’esame di abilitazione presiedette l’allora presidente del comitato infermieri dirigenti, il dott. Nicola Barbato.
La validità di un corso di laurea è difficile da valutare, vi sono sedi in cui ci si laurea quasi sempre con il massimo dei voti (vedi San Giovanni Rotondo dell’università di Foggia) e sedi come la mia, in cui su 80 iscritti a laurearsi in tre anni, eravamo in 8.
Attualmente tanti miei ex colleghi stanno seguendo percorsi formativi post base, alcuni frequentano la magistrale e la grande maggioranza ha vinto concorsi pubblici o comunque lavora in strutture di un certo livello.
Concludo consigliando ai colleghi di approfondire i temi prima di sputare veleno e odio, l’approssimazione ed il pressappochismo non devono appartenerci.
Saluti
Vincenzo Martinelli
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