La collaborazione tra gli ospedali San Matteo e San Paolo ha reso possibile il prelievo degli organi.
Prelievo di organi all’ospedale San Paolo di Milano eseguito grazie all’intervento del San Matteo di Pavia. Quest’ultimo ha infatti messo a disposizione l’Ecmo team (foto) per prelevare, a cuore fermo, fegato e reni a un donatore 55enne, che da circa due settimane era ricoverato nella struttura milanese in gravi condizioni.
«Un grande ed emozionante lavoro di squadra», spiega Andrea Bottazzi, coordinatore del Centro donazioni e trapianti del San Matteo. Nella notte tra venerdì 29 e sabato 30 marzo, nella struttura di Terapia intensiva del San Paolo, diretta da Davide Chiumello, è stato possibile effettuare il prelievo degli organi con l’apporto dell’equipe del Policlinico pavese, composta dal coordinamento locale trapianti, un cardiochirurgo e un perfusionista.
«Il San Matteo possiede una tecnologia Ecmo molto avanzata – sottolinea Bottazzi –. L’Ecmo è una tecnica di circolazione extracorporea, utilizzata in ambito di rianimazione, come supporto cardiocircolatorio e respiratorio in pazienti con grave insufficienza cardiaca e respiratoria acuta». Il trasferimento di una tecnica molto complessa, che richiede l’intervento di più specialisti non è semplice e Bottazzi sottolinea «la necessità di coordinarsi con personale che ha una minore dimestichezza con questo intervento».
Aggiunge il coordinatore: «Forti di una notevole esperienza e di una grande versatilità dei nostri medi ci, infermieri e tecnici, siamo in grado di offrire una tecnologia e un’equipe super specializzata. L’esperienza del San Paolo ci lascia una grande commozione per i momenti vissuti con la famiglia del paziente deceduto. L’obiettivo, aggiunge, è quello di «incrementare questo tipo di attività per allargare la donazione anche in quei centri dove invece la volontà dei pazienti potrebbe essere frustrata dalle carenze del sistema». Il rene è stato impiantato in un paziente del San Matteo.
Redazione Nurse Times
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