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Concorso Cosenza: 398 infermieri in graduatoria da mesi scavalcati dai continui rinnovi degli “incaricati”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un gruppo di infermieri vincitori del concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di n. 10 posti di cps infermiere presso l’AO Annunziata – Mariano Santa Barbara di Cosenza.


Noi vincitori del Concorso Infermieri di Cosenza chiediamo di essere assunti. Vista la carenza cronica di personale, noi infermieri abbiamo avuto un incontro nelle settimane scorse con il commissario dell’azienda sanitaria, generale Saverio Cotticelli, durante il quale abbiamo chiesto di essere chiamati nel ruolo per il quale abbiamo partecipato tramite CONCORSO PUBBLICO.

La procedura concorsuale espletata sì e distinta per trasparenza e regolarità dei procedimenti, oltre che per celerità, dunque più che adeguata e meritevole di riconoscimento. Noi 398 infermieri idonei vincitori di concorso dell’ospedale“Annunziata – Mariano Santo- S. Barbara” di Cosenza, fin dal momento della determinazione numero 1202 del 21-12-2018 (con la quale è stata stilata la graduatoria) abbiamo monitorato con attenzione tutte le procedure riguardanti nuove assunzioni presso la stessa azienda.

Ad oggi, la graduatoria del concorso è ferma a differenza di altre graduatorie, dello stesso profilo professionale, indette da altre aziende sanitarie calabresi, anche se quest’ultime con ricorsi e sentenze in atto, e pertanto presumibilmente poco trasparenti.

Noi candidati vogliamo far leva sullo sblocco dello scorrimento della graduatoria, facendo riferimento a quanto emanato dall’ex commissario Massimo Scura che, nel luglio del 2018 aveva emanato il decreto numero 154, ancora in essere, avente per oggetto“autorizzazione assunzioni personale aziende sistema sanitario regionale” con il quale si autorizzavano le aziende del servizio sanitario
regionale della Calabria all’assunzione a tempo indeterminato di circa 400 unità di personale infermieristico, e di altri profili, ripartiti nelle varie aziende del sistema sanitario calabrese per un totale di 1300 nuovi posti di lavoro.

Inoltre con la nuova normativa sul pensionamento, ed in particolare con la famosa “Quota 100”, saranno numerosi i posti che si renderanno disponibili a breve nelle aziende calabresi, e non solo, già martoriate ed al collasso per la carenza di personale.

Quest’ultima potrebbe ancora essere maggiore viste le notizie dei giorni scorsi: blocco del turn-over e blocco assunzioni aggraveranno ulteriormente la situazione.

Tutto ciò sarebbe oltre che dannoso per i cittadini calabresi anche un pericolo per gli stessi operatori e professionisti che lavorano ad oggi nei reparti dove la situazione è più che critica, per non dire tragica.

Ma la beffa arriva ancora per noi idonei della graduatoria di Cosenza, oltre ad essere ingiustamente lasciati da parte a favore di graduatorie espletate ed approvate dopo la nostra, e che stanno scorrendo alla velocità della luce. Pare qualcuno voglia evitare che si arrivi all’11 giugno 2019, quando arriverà la sentenza del ricorso al Tar di Catanzaro.

Le SIGLE SINDACALI INSIEME AL
COMMISSARIO E AL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO TUTELA DELLA SALUTE GIORNO 29 MARZO sottoscrivevano un verbale dove nei punti si poteva rilevare quanto segue: ”Completamento, in via prioritaria, in tutte le aziende sanitarie e ospedaliere regionali, dei percorsi di stabilizzazione del personale attualmente precario…. Stabilizzare “precari” che sono da anni, e quindi non specificando se posseggono i requisiti di stabilizzazione, visti i 36mesi di tempo determinato e la non possibilità di stabilizzare i contratti CoCoCo, partite iva e interinali, perche cosi facendo si sta ELUDENDO PALESEMENTE L’ARTICOLO 97 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA.

Si continua a violare la Costituzione penalizzando chi si prepara, studia e affida le sue speranze di essere assunto ad un concorso. Il governo ed il Ministro sono a conoscenza dell’intera situazione in Calabria oppure ricevono informazioni solo su alcune delle problematiche della Calabria?

Perché non abbiamo avuto risposte, pur avendo fatto più volte domande, in tutte le sedi, al Commissario ed i DG delle asp e aziende sanitarie? Perché la nostra graduatoria rimane ferma alla porta a discapito di altre che invece continuano ad andare avanti? Forse perché siamo stati meritevoli di essere idonei in un concorso pubblico trasparente e regolare, e quindi essere figli di genitori comuni?

Attendiamo una risposta dalle istituzioni che dovrebbero tutelare il diritto al lavoro, la legalità e la meritocrazia punti fermi della nostra Costituzione.


Simone Gussoni

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