Una nuova tecnica chirurgica eseguita per la prima volta in Italia: sono stati ricollegati i nervi sani ad altri non più funzionanti bypassando la lesione del midollo
Per l’ex pasticcere le mani erano la vita ma è rimasto tetraplegico a causa di un incidente in auto.
Era alla guida di un’auto circa sei mesi fa, di sera e durante un temporale; perse il controllo del mezzo riportando una lesione midollare completa a livello cervicale. Oltre al deficit completo degli arti inferiori, non riusciva più ad aprire e chiudere le dita, perdendo la possibilità di vivere una vita normale.
Ora è riuscito a recuperarne l’uso grazie a un innovativo intervento dell’equipe medico dell’ospedale Cto della Città della Salute di Torino.
L’operazione, durata circa tre ore è mezza, rappresenta una novità in Italia. Per la prima volta viene bypassata la lesione del midollo grazie al collegamento dei nervi sani con quelli non più funzionanti.
L’intervento, eseguito da Bruno Battiston, Diego Garbossa, Paolo Titolo, Andrea Lavorato e tutta l’equipe composta da infermieri e operatori socio sanitari, è riuscito senza complicazioni e nei prossimi mesi il paziente verrà sottoposto ad alcuni trattamenti fisioterapici possibili solo in centri di riferimento.
La tecnica innovativa supera quella tradizionale che grazie al trasferimento di tendini consentiva solo un recupero parziale della funzione motoria. Adesso invece con la nuova operazione l’uomo potrà godere di un recupero maggiore della funzione sensitiva degli arti.
I medici hanno usato una tecnica chirurgica che ha permesso di bypassare il livello della lesione al midollo spinale e riuscendo a ricollegare come fili elettrici nervi donatori sani, che sono rimasti sani sopra la lesione, a quelli danneggiato. Una metodologia recentissima che viene eseguita solo in pochi centri al mondo. È solo così che il paziente, 52 anni, potrà recuperare la funzionalità delle mani. Avrà bisogno di molti mesi di fisioterapia. Finora la chirurgia della mano usata da anni aveva permesso solo un recupero parziale, invece riuscendo a reinnervare interi distretti muscolari il recupero è stato più ampio.
L’iter chirurgico è stato seguito grazie alla collaborazione tra il reparto di Ortopedia e traumatologia 2, indirizzo Chirurgia della Mano del Cto, diretta dal dottor Battiston, la Neurochirurgia universitaria diretta dal professor Diego Garbossa, il Dipartimento di Ortopedia – Traumatologia e Riabilitazione guidato dal professor Giuseppe Massazza e la Struttura dell’Unità Spinale Unipolare, diretta dal dottor Salvatore Petrozzino.
Redazione NurseTimes
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