Lo rivela un rapporto Istat relativo all’ultimo decennio. Le donne vivono più a lungo degli uomini.
Con due milioni di cittadini che hanno più di 85 anni siamo il Paese più longevo d’Europa. E siamo anche quello, assieme alla Francia, col record di centenari, passati negli ultimi dieci anni da 11 a 14mila, 1’84% dei quali sono donne. Le statistiche sono raccolte nell’ultimo rapporto dell’Istat, intitolato Cent’anni e non sentirli, racconto anagrafico di un’Italia sempre più anziana.
Nel dettaglio, spiega l’istituto di statistica, i centenari residenti in Italia sono 14.456, nessuno dei quali, comunque, nato nel XIX secolo: si sono estinte, cioè, le coorti dal 1896 al 1903, mentre nell’ultimo decennio sono quasi 6mila (5.882) le persone che hanno superato il traguardo dei 105 anni (tecnicamente l’Istat li chiama i semi-supercentenari): 709 uomini e 5.173 donne; di questi, 1.112 ancora vivi al 1° gennaio 2019. Anche gli individui di 110 anni e oltre sono cresciuti, sempre tra il 2009 e il 2019, passando da 10 a 21.
In generale, le donne sono più longeve: al 1° gennaio 2019 l’Istat ha calcolato che quasi il 90% delle persone che hanno superato i 105 anni sono appunto donne (2.564, 1’86,8%, mentre gli uomini sono 391, il 13,2%). Longevità femminile che si rileva anche nella classe che ha superato i 110 anni: oggi la persona vivente più anziana d’Italia è proprio una donna, ha 113 anni e vive in Emilia Romagna. Sempre una donna, e sempre italiana – residente in Piemonte e morta nell’aprile del 2017 all’età di 117 anni e 137 giorni – è stata la persona più anziana al mondo. Tra il 2009 e il 2019 l’uomo più longevo è invece morto nel 2014 in Sicilia a 111 anni e 357 giorni.
I centenari, precisa ancora l’Istat, si concentrano soprattutto al Nord. Tra quelli di oltre 105 anni, 338 risiedono nel Nordovest, 225 nel Nordest, 207 al Centro, 230 al Sud e 112 nelle isole. La Regione con il rapporto più alto tra semi-supercentenari e il totale della popolazione residente è la Liguria (3,3 per 100mila persone), poi il Friuli-Venezia Giulia (3 per 100mila) e il Molise (2,6 per 100mila). La Lombardia, sebbene accolga il maggior numero di semi-supercentenari (201), presenta un rapporto tra popolazione con più di 105 anni e quella totale residente pari a 2 per 100mila persone, in linea col dato nazionale (1,9 per 100mila). La distribuzione regionale cambia analizzando il rapporto tra la popolazione semi-supercentenaria e la popolazione residente con 80 anni e più: con circa 36 persone di 105 anni e oltre ogni 100mila residenti con più di 79 anni, al primo posto c’è il Friuli-Venezia Giulia.
Sui dati interviene Uecoop, l’Unione europea delle cooperative: “Se da una parte la maggiore longevità della popolazione è una buona notizia – si spiega, sottolineando anche gli aspetti critici della tendenza -, si impone un continuo miglioramento dei servizi di welfare e di sostegno: l’aumento della vita media causa anche una crescita della spesa per l’incremento di malattie e cure a lungo termine, con gli anziani non autosufficienti che raddoppieranno, arrivando a quasi 5 milioni entro il 2030”.
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere della Sera
Lascia un commento