Gli enormi passi avanti compiuti dalla medicina, grazie alle innovazioni tecnologiche e farmacologiche rischiano di essere vanificate da un problema che riguarda la maggior parte della popolazione mondiale.
Stiamo parlando dell’aderenza terapeutica, ovvero la misura in cui il comportamento di una persona (assumere un farmaco, seguire una dieta o cambiare il proprio stile di vita) corrisponde alle raccomandazioni concordate con un operatore sanitario. (Fonte: adherence too long term therapies: evidence for action – World Health Organization 2003).
L’intero processo di cura può risultare fallimentare propria a causa dell’incapacità di rispettare le posologie o gli orari di carichi terapeutici importanti, a volte composti anche da oltre dieci diversi medicinali.
Il gruppo di ricercatori delle Università di Lodz, Porto e della Fondazione Maugeri si sono posti come obiettivo quello di migliorare l’aderenza alle cure.
Per questo motivo è nato il progetto europeo “Skills4Adherence”, per fornire al mondo sanitario, ai caregivers, ai familiari e ai professionisti, nuove competenze e strumenti che permettano di migliorare questo importante indicatore. Il tutto sarà cofinanziato nell’ambito di Erasmus+, il programma europeo a sostegno della mobilità e dello scambio fra professionisti.
Questo problema è generalizzato a livello mondiale, e l’Italia non risulta affatto immune dal problema della scarsa aderenza terapeutica.
Nel mese di gennaio 2019, il Comitato Italiano per l’Aderenza alla Terapia, ha fornito il quadro di molte patologie croniche nel quale la scelta del paziente di non curarsi – omissione, dimenticanza, difficoltà di discernimento – è risultata essere ancora troppo elevata.
Ad assumere regolarmente le terapie sarebbe solo il 57,5% degli ipertesi, il 63,4 dei diabetici ed il 52,1% di chi è affetto da osteoporosi.
La maglia nera è indossata dai pazienti affetti da sindoni ostruttive delle vie respiratorie: solamente il 13,4% dei pazienti assume correttamente la terapia prescritta.
I dati precedentemente citati, uniti al progressivo e costante invecchiamento della popolazione, rendono un quadro sempre più allarmante: il 50% degli anziani nel nostro Paese, (6,8 milioni di over 65) soffre di almeno una malattia cronica. Nel caso di questa popolazione, le punte di mancata aderenza possono raggiungere quota 70%, anche perché 11 su 100, pari a 1,5 milioni di persone, devono assumere ogni giorno 10 o più farmaci.
“Da questi primi anni di lavoro in rete”, spiega Anna Giardini, psicologa all’IRCCS Montescano (Pv) e coordinatrice del progetto per parte Maugeri, “risulta sempre più evidente che la mancata aderenza alle prescrizioni, con stime intorno al 50%, costituisce un problema diffuso in tutto il mondo, con conseguenze negative sulla salute individuale e con ricadute di tipo economico”.
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