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Atrofia muscolare nei malati di tumore: un aiuto dalla proteina prodotta durante la corsa

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Atrofia muscolare nei malati di tumore: un aiuto dalla proteina prodotta durante la corsa
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Un nuovo studio ha dimostrato che il trattamento con musclin può contrastare la cachessia.

La proteina musclin, naturalmente prodotta dal muscolo durante gli sport aerobici come la corsa, è in grado di contrastare l’atrofia dei tessuti muscolari (cachessia) che può colpire i malati di tumore. Lo dimostra uno studio coordinato dagli scienziati dell’Unità Disfunzioni neuromuscolari dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, sostenuto da Airc-Associazione italiana per la ricerca sul cancro e Fondazione Cariplo, e pubblicato su Cancers.

Si stima che la cachessia si verifichi tra il 50-80% dei pazienti in relazione ai diversi tipi di cancro – ricordano dal Mario Negri – e porti alla morte in circa il 20%, attraverso una massiccia perdita di massa muscolare. A causa della cachessia, infatti, l’infiammazione sistemica aumenta comportando elevati livelli di citochine pro-infiammatorie come interleuchina 6 o il fattore di necrosi tumorale alfa.

«In caso di tumore – spiega Rosanna Piccirillo, a capo dell’Unità Disfunzioni neuromuscolari ed esperta di cachessia tumorale – l’esercizio fisico aerobico comporta una ridotta perdita della massa muscolare con un recupero della presenza della proteina musclin nel muscolo e nel plasma, indicando come musclin sia un fattore importante nella protezione dalla cachessia tramite esercizio fisico. In caso di mancanza della proteina, è evidente una maggiore perdita muscolare a seguito di crescita tumorale».

Gli studiosi hanno quindi osservato che, in caso di perdita della massa muscolare, il trattamento locale con musclin permette di limitare la riduzione delle fibre muscolari. «Questa evidenza – sottolinea Piccirillo – apre nuovi orizzonti per una nuova, possibile terapia per contrastare la cachessia e allungare la vita dei pazienti oncologici. Tramite infusione, infatti, musclin potrebbe risultare benefico per i malati di cancro che non possono praticare esercizio fisico aerobico».

«La nostra ricerca – riferisce Andrea David Re Cecconi, ricercatore dell’Irccs Mario Negri – è partita dall’ipotesi che l’esercizio aerobico (come la corsa) potesse contrastare la cachessia tramite la secrezione di sostanze chiamate miochine da parte dei muscoli che supportano l’apparato scheletrico. È interessante notare che abbiamo trovato come la proteina musclin non sia generata nel muscolo a seguito di esercizio fisico anaerobico (tipo sollevamento pesi), ma solo aerobico». Ora, aggiunge la ricercatrice Mara Forti, «stiamo cercando di capire se oltre a musclin altre miochine possano avere il medesimo ruolo protettivo contro l’atrofia muscolare indotta da tumore».

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Messaggero

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