L’invito ai laureandi in Infermieristica a mettersi a disposizione per combattere il Coronavirus è stato recepito da molti giovani. È di pochi giorni fa infatti la notizia che le sedute di dissertazioni delle tesi di laurea di centinaia di studenti saranno anticipate nella regione Lombardia, come richiesto dagli amministratori.
Tra coloro che verranno nominati dottori in Infermieristica c’è anche Leila Bkhout, 22 anni, origini marocchine. Discuterà online la tesi dal titolo “Compassionate care nell’assistenza infermieristica alle persone anziane: la chiave del prendersi cura”.
Riportiamo di seguito l’intervista rilasciata per il quotidiano “Il Giorno”.
Cosa l’ha portata a decidere di laurearsi in anticipo e cosa pensa di questo appello?
“Ho già terminato la tesi, non avrebbe avuto alcun senso rimandare. Inoltre la situazione mi ha portato a decidere di farlo. Nella mia tesi affronto il tema degli anziani e delle difficoltà che hanno quotidianamente.
Sinceramente appena ce l’hanno detto, mi sono chiesto cosa sarebbe cambiato tra marzo e aprile e ovviamente la risposta poi me la sono data da sola”.
Si sente una eroina?
“No, sto facendo solo quello per cui ho studiato e amo, sono pronta a tutto”.
La sua testi si di cosa parla?
“Tratta dell’approccio relazionale tra infermiere e anziano. Ho voluto proporre una visione che considera il paziente non solo per la sua patologia ma in quanto essere umano fragile”.
Risponderà alla chiamata di solidarietà?
“Sì, in questi 3 anni mi sono resa conto che questo è il lavoro della mia vita, mi piacerebbe mettermi all’opera il prima possibile. Sarebbe stato comunque così a prescindere dall’emergenza”.
Cose le piace della sua professione?
“L’infermiere c’è sempre, di giorno e di notte. È un punto di riferimento per il paziente. La cosa che amo è il legame che si instaura con le persone con il passare del tempo: posso aiutare concretamente”.
Ha paura del coronavirus?
“Io sto cercando di vivere la mia vita serenamente, prendendo anche metro e treno, l’importante è lavarsi sempre le mani. I virus purtroppo ci sono da sempre, non è comunque da sottovalutare la situazione. È comunque fondamentale prendere le giuste precauzioni”.
Qual è il suo sogno?
“Tra 10 anni spero di essere una brava infermiera e di onorare questo ruolo aiutando tante persone. Vivere bene facendo quello che mi piace”.
Per l’esame è tranquilla?
“Stiamo ancora attendendo disposizioni precise su come avverrà, questo mi spaventa un po’. Spero di esserne all’altezza. Non sappiamo come ci daranno l’abilitazione”.
Auguriamo una brillante carriera alla futura collega per il conseguimento della laurea in Infermieristica e per il suo impegno nelle zone rosse.
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