Continua ad aggravarsi il bilancio dei contagiati dal Coronavirus in Italia ed aumenta anche il numero di positivi con sintomi tra i professionisti della salute.
È stata a lungo discussa l’appropriatezza della decisione di arruolare infermieri neolaureati e addirittura tirocinanti del corso di laurea in Infermieristica per sopperire alle carenze di personale nella lotta contro il Covid-19.
Io, infermiere neolaureato, combatto il Coronavirus alla mia prima esperienza lavorativa
La loro poca esperienza lavorativa, associata alla cronica carenza o inadeguatezza dei dispostivi di protezione individuale potrebbero mettere a serio repentaglio la loro incolumità e quella delle persone che li circondano.
È proprio quanto accaduto ad un giovane infermiere neoassunto, risultato positivo al tampone pochi giorni dopo aver iniziato a lavorare presso l’ospedale La Gruccia di Montevarchi, in provincia di Arezzo.
“E’ asintomatico e si trova al domicilio – spiega l’azienda sanitaria. Oggi i contatti stretti del lavoro sono stati sottoposti a tampone e sono sotto sorveglianza. Aveva fatto solo due turni da quando ha iniziato a lavorare”.
Infermieri neolaureati in prima linea contro il Coronavirus:“Anticipo la tesi ma non sono un’eroina”
La gioia del giovane collega per aver ottenuto il tanto ambito posto di lavoro, è stata interrotta dopo meno di due settimane dalla positività al tampone per il Coronavirus.
Il risultato è stato un isolamento domiciliare forzato, per evitare di poter contagiate altre persone.
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