Questa sono io, per alcuni sarò semplicemente Martina, per altri invece sono un’amica, una figlia, una sorellona, una collega, un’infermiera ma io ci tengo a precisare che prima di tutto sono una persona.
Questa che vedete sarà per i prossimi 15 giorni e forse anche di più, non solo la mia camera ma la mia casa in tutto e per tutto, dove ci passerò 24 ore su 24.
Per quale motivo?
Perché sono positiva al coronavirus. Non spaventatevi sto bene, ma sono incazzata tanto, perché non sono stata per niente tutelata nel mio lavoro e si ragazzi il rischio c’è di infettarsi eccome.
Sono incazzata perché gli scorsi giorni quando tornavo a casa dopo 8 ore o più in ospedale vedevo tranquillamente famiglie a spasso con i propri figli nei passeggini, ragazzi miei coetanei correre spensierati…
Ma secondo voi a noi operatori sanitari dopo ore con le mascherine bardati dalla testa ai piedi dove l’aria viene a mancare non ci piacerebbe uscire, staccare e respirare un po’ di vita?
Ovvio che si ma non lo facciamo; come non abbracciamo più i nostri cari e non vediamo da settimane le persone che amiamo.
Perché siamo soggetti a rischio, noi rischiamo ogni giorno per voi (sempre) e ora più che mai e a volte può succedere come è successo a me di diventare un rischio a tutti gli effetti.
Quindi ragionate, riflettete prima di fare queste cazzate, non siate egoisti. Perché fidatevi se continuiamo ad ammalarci noi, infermieri, medici e OSS chi si prenderà cura di voi?
Redazione Nurse Times
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